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La disproporzione del femminile

Creato il 08 gennaio 2013 da Antonio
La disproporzione del femminile è nell’abisso che lega indissolubilmente vita e morte. Della donna l’uomo invidia la possibilità di dare la vita e ne teme l’immagine speculare, la morte. La geometria del rapporto tra uomo e donna è inscritta nel diverso rapporto con la morte e con il corpo. La donna sperimenta sul proprio corpo la morte, ciclicamente. Il passaggio alla condizione adulta è segnato da un trauma. Poco più che bambina ha paura di morire, il sangue la segna e ogni mese il segno ritorna. La donna si misura continuamente con la morte, fino a quando la sua fertilità ha un termine. L’uomo passa nella condizione adulta quasi senza accorgersene e per molti il passaggio resta un mistero! La fertilità dell’uomo resta potenzialmente attiva per tutta la vita e l’assenza di un termine lo illude di immortalità. Sono differenze decisive. La donna conosce la morte, impara a conoscerla. All’uomo è dato solo temerla.
Della conoscenza della morte, che è della donna, l’uomo ha paura. L’uomo non sopporta che la donna possa dare la vita e teme chi conosce la morte. Questo rende molti uomini portatori di morte.
La donna è terra e luna, ne segue i ritmi e li detta e quando ignora o dimentica la sua antica sapienza diventa una banale imitazione del maschio.

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