Magazine Politica

La Divina Tragedia: atto quinto (Deuteronomio)

Creato il 07 febbraio 2012 da Zaxster @samueleblogzero

C'era una volta una saga di 39 libri, scritti in tre diverse lingue e da decine di autori nell'arco di 1500 anni, sotto la supervisione e l'ispirazione di un editore e sceneggiatore di grandissimo spessore tecnico e morale.
Questo best seller dalla lunga gestazione ebbe poi un importante sequel di altri 27 libri ed un larghissimo successo globale, a volte raggiunto tramite unpiano dimarketing piuttosto aggressivo ma di sicuro impatto, come dimostrano i moltissimi fans che ancora riempiono le nostre città e continuano a ritrovarsi settimanalmente in club ricercatissimi e in stabili di grande pregio artistico. Notevole anche il merchandising.

Dopo quasi un anno di pausa, prosegue la fantastica saga della divina tragedia, ne sentivate la mancanza?

Oggi chiudiamo il ciclo dei primi cinque libri dell'Antico Testamento, il cosidetto Pentateuco (la Torah ebraica), con il famoso "Deuteronomio", un terribile libro di 34 capitoli che contiene tre discorsi che sarebbero stati pronunciati da Mosè agli Israeliti prima della sua morte.
[fbshare]La parte più interessante è quella del secondo discorso, il cosiddettoCodice Deuteronomico, formato da una serie di dettami che il popolo eletto deve osservare per entrare nella Terra Promessa.

Le leggi morali e comportamentali indicate in questo libro sono una delle peggiori collezioni dell'intera Bibbia, mi piacebbe avere l'opinione sincera di qualche cristiano... io leggendo questi capitoli sono rimasto allibito e ho festeggiato il mio ateismo pagina dopo pagina.

Vi riporto qualche "chicca" divina, facendomi aiutare come nel precedente episodio con le raffigurazioni dello spassoso " The Brick Testament ":

...il nostro Dio, diede nelle nostre mani [si parla di re Sicon e del popolo degli Amorrei], e noi abbiamo sconfitto lui, i suoi figli e tutta la sua gente. In quel tempo prendemmo tutte le sue città e le votammo allo sterminio: uomini, donne, bambini; non vi lasciammo nessuno in vita. Ma riservammo come nostra preda il bestiame e le spoglie delle città che avevamo prese.
(morale: complimenti al popolo eletto, prima di tutto porgere l'altra guancia vedo!)

De, 2:33-34

(Mosè sta parlando) Ora, dunque, Israele, da' ascolto alle leggi e alle prescrizioni che io v'insegno perché le mettiate in pratica, affinché viviate ed entriate in possesso del paese che il SIGNORE, il Dio dei vostri padri, vi dà. Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla, ma osserverete i comandamenti del SIGNORE vostro Dio, che io vi prescrivo.
(morale: quello che si trova nella Bibbia è LA VERITA', nulla dev'essere modificato)

De, 4

Non farti scultura, immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano.
(morale: lotta senza quartiere alle immagini, sacre e non... chissà cosa ne pensano i fan di Padre Pio! Saranno puniti fino alla quarta generazione...)

De, 5:8-10

Sterminerai tutti i popoli che il SIGNORE, il tuo Dio, sta per dare in tuo potere; il tuo occhio non si impietosisca, e non servire i loro dèi, perché ciò sarebbe per te un'insidia. [...] Non ti sgomentare per causa loro, perché il SIGNORE, il tuo Dio, Dio grande e terribile, è in mezzo a te. Il SIGNORE, il tuo Dio, scaccerà a poco a poco queste nazioni davanti a te. [...] Il SIGNORE tuo Dio le darà in tuo potere e le metterà in fuga con grande scompiglio finché siano distrutte. Ti darà nelle mani i loro re, e tu farai scomparire i loro nomi di sotto il cielo; nessuno potrà resisterti, finché tu le abbia distrutte.
(morale: evviva la pace! Allah in confronto è un brav'uomo con la sua Guerra Santa...)

De, 7:16-24

Se tuo fratello, figlio di tua madre, o tuo figlio o tua figlia o tua moglie, che riposa sul tuo seno, o l'amico, che è come un altro te stesso, vorranno ingannarti in segreto, dicendo: "Andiamo, serviamo altri dèi", quelli che né tu né i tuoi padri avete mai conosciuto, dèi adorati dai popoli che vi circondano, vicini a te o da te lontani, da un'estremità all'altra della terra, tu non acconsentirai, non gli darai retta; l'occhio tuo non abbia pietà per lui; non risparmiarlo, non giustificarlo; anzi uccidilo senz'altro; la tua mano sia la prima a levarsi su di lui, per metterlo a morte; poi venga la mano di tutto il popolo; lapidalo e muoia, perché ha cercato di spingerti lontano dal SIGNORE tuo Dio, che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù
(morale: un vero cattolico deve uccidere il figlio se decide di cambiare religione. Buono a sapersi!)

De, 13:6-10

Se [...] sentirai dire: "Andiamo, serviamo altri dèi, che voi non avete mai conosciuti". [...] Se troverai che è vero [...] metterai senz'altro a fil di spada gli abitanti di quella città, la voterai allo sterminio con tutto quello che contiene, e passerai a fil di spada anche il suo bestiame. Radunerai tutto il bottino in mezzo alla piazza e darai interamente alle fiamme la città con tutto il suo bottino, come sacrificio arso interamente per il SIGNORE vostro Dio; essa sarà per sempre un mucchio di rovine e non sarà più ricostruita.
(morale: intolleranza TOTALE verso le altre religioni)

De, 13:12-16

Se un uomo ha un figlio caparbio e ribelle, che non ubbidisce alla voce di suo padre né di sua madre e che non dà loro retta neppure dopo che l'hanno castigato, suo padre e sua madre lo prenderanno e lo condurranno dagli anziani della sua città, alla porta della località dove abita, e diranno agli anziani della sua città: "Questo nostro figlio è caparbio e ribelle; non vuole ubbidire alla nostra voce, è senza freno e ubriacone"; allora tutti gli uomini della sua città lo lapideranno a morte. Così toglierai via di mezzo a te il male, e tutto Israele lo saprà e temerà.
(morale: ecco come dovrebbe essere l'educazione cattolica secondo il libro sacro!)

De, 21:18-21

Quando un uomo sposa una donna [...] se la giovane non è stata trovata vergine, allora si farà uscire quella giovane all'ingresso della casa di suo padre, e la gente della sua città la lapiderà a morte, perché ha commesso un atto infame in Israele, prostituendosi in casa di suo padre. Così toglierai via il male di mezzo a te.
(morale: se ci si sposa non vergini, si merita la LAPIDAZIONE)

De, 22:13-21

Quando degli uomini si mettono a litigare, e la moglie dell'uno si avvicinerà per liberare suo marito dalle mani di quello che lo percuote, stenderà la mano e afferrerà i suoi genitali, tu le mozzerai la mano; l'occhio tuo non ne abbia pietà.
(morale: per fortuna abbiamo la Bibbia a spiegarci come comportarci con le donne...)

De, 25:11-12

Ma veniamo al momento clou di tutto il Deuteronomio: Mosè che indica al popolo di israele tutto il dolore che Dio causerà a coloro che non rispetteranno le sue leggi... una sequenza di crudeltà incredibile che merita di essere fatta leggere a tutti i cattolici:

se non ubbidisci alla voce del SIGNORE tuo Dio, se non hai cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti e tutte le sue leggi che oggi ti do, avverrà che tutte queste maledizioni verranno su di te e si compiranno per te: sarai maledetto nella città e sarai maledetto nella campagna. [...] Il SIGNORE manderà contro di te la maledizione, lo spavento e la minaccia in ogni cosa cui metterai mano e che farai, finché tu sia distrutto e tu perisca rapidamente, a causa della malvagità delle tue azioni per la quale mi avrai abbandonato. Il SIGNORE farà sì che la peste si attaccherà a te, finché essa ti abbia consumato nel paese nel quale stai per entrare per prenderne possesso. Il SIGNORE ti colpirà di deperimento, di febbre, di infiammazione, di arsura, di aridità, di carbonchio e di ruggine, che ti perseguiteranno finché tu sia perito. [...] I tuoi cadaveri saranno pasto di tutti gli uccelli del cielo e delle bestie della terra, che nessuno scaccerà. Il SIGNORE ti colpirà con l'ulcera d'Egitto, con emorroidi, con la rogna e con la tigna, da cui non potrai guarire. Il SIGNORE ti colpirà di follia, di cecità e di confusione mentale; e andrai brancolando in pieno giorno, come il cieco brancola nel buio; non prospererai nelle tue vie, sarai continuamente oppresso e spogliato e nessuno ti soccorrerà. Ti fidanzerai con una donna e un altro si coricherà con lei; costruirai una casa, ma non vi abiterai; pianterai una vigna e non ne godrai il frutto. Il tuo bue sarà ammazzato sotto i tuoi occhi e tu non ne mangerai; il tuo asino sarà portato via in tua presenza e non ti sarà reso; le tue pecore saranno date ai tuoi nemici e non vi sarà chi ti soccorra. I tuoi figli e le tue figlie saranno dati in balìa di un altro popolo; i tuoi occhi lo vedranno e ti si consumeranno per il continuo rimpianto e la tua mano sarà senza forza. Un popolo che tu non avrai conosciuto mangerà il frutto della tua terra e di tutta la tua fatica e sarai continuamente oppresso e schiacciato. Sarai fuori di te per le cose che vedrai con i tuoi occhi. Il SIGNORE ti colpirà sulle ginocchia e sulle cosce con un'ulcera maligna, dalla quale non potrai guarire; ti colpirà dalle piante dei piedi alla sommità del capo. [...] Genererai figli e figlie, ma non saranno tuoi, perché andranno in schiavitù. [...] Tutte queste maledizioni verranno su di te, ti perseguiteranno e ti raggiungeranno, finché tu sia distrutto, perché non avrai ubbidito alla voce del SIGNORE tuo Dio, osservando i comandamenti e le leggi che egli ti ha dato. [...] Se non hai cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge, scritte in questo libro, se non temi questo nome glorioso e tremendo del SIGNORE tuo Dio, il SIGNORE renderà straordinarie le piaghe con le quali colpirà te e i tuoi discendenti: piaghe grandi e persistenti, malattie maligne e persistenti. Farà tornare su di te tutte le malattie d'Egitto, davanti alle quali tu tremavi, ed esse si attaccheranno a te. Anche le numerose malattie e le numerose piaghe non menzionate nel libro di questa legge, il SIGNORE le farà venire su di te, finché tu sia distrutto. Voi rimarrete soltanto in pochi, dopo essere stati numerosi come le stelle del cielo, perché non avrai ubbidito alla voce del SIGNORE tuo Dio. Avverrà che come il SIGNORE prendeva piacere a farvi del bene e moltiplicarvi, così il SIGNORE prenderà piacere a farvi perire e a distruggervi; sarete strappati dal paese del quale vai a prendere possesso.
Queste sono le parole del patto che il SIGNORE comandò a Mosè di stabilire con i figli d'Israele.
(morale: grazie SIGNORE, molto magnanimo e democratico)

De, 28:15-69

"Queste sono solo metafore", direte voi... ah sì?
E chi decide cos'è una metafora e cosa non lo è? Dipende da come ci si sveglia al mattino? E comunque che razza di metafore sarebbero queste? Che insegnamenti traiamo dalle minacce di lapidazione e dalle piaghe minacciate da Dio se non rispettiamo le sue leggi? Non sarebbe ora di prendere l'Antico Testamento per quello che è, un libro antico che propone un Dio vendicativo, crudele, iroso e di cui avere paura, una visione religiosa inaccettabile per una qualsiasi società appena un po' più evoluta di quella retrograda di oltre 2000 anni fa?

Restate in contatto per leggere altri capitoli di questa avvincente Tragedia!


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines