La domenica pensavo a Dio

Creato il 08 ottobre 2012 da Vivianascarinci

(…)
ogni poesia lenta va
dall’alto in basso, dal basso
in alto. serba
la sua natura immobile, che ancora
si gira con la sua testa fiorita, bruciata,
verso il sole. l’IO
è materiale per se stesso quando
getta via la coperta e
senza esitare colpisce la mummia
al cuore. ogni poesia va su strade di formica
tra i circoli sonori della sua campana.

la sera torniamo stanchi.
la zampa di ragno
ancora trema, lanciata lontano
dal resto zoppo. un rivolo
alla finestra e gli squadroni di robinie, nella piega
già di pietra, tutto si fa scuro
d’ombra. il vento

ci inquadra sulla casa, mentre dormiamo. mentre
avvolti, piegati
torniamo strisciando alle
forme delle origini e ciò
che sulla schiena piega ancora ci
spara via sui binari innevati. qualcuno
voleva anche controllare l’acqua, qualcuno

annotava il gas. l’IO
legge il contatore di ferro, che
pende nelle vene: ogni poesia
si inchioda a ossa che cantano,
ad altezza di bambino
e racconta

Lutz Seiler, è uno dei maggiori poeti contemporanei di lingua tedesca, proviene da un paesino della Turingia ormai assente dalla cartina geografica. Dopo una prima raccolta, dal titolo toccato / portato, raggiunge la fama poetica con la sua seconda raccolta, pech &blenda, il cui titolo fa riferimento alla pechblenda, isotopo 235, minerale fortemente radioattivo, estratta nelle miniere di uranio della DDR. Ora esce da Del Vecchio a cura di Paola Del Zoppo La domenica pensavo a Dio, che include i saggi omonimi e una scelta di poesie. Tra i traduttori Milo De Angelis e Federico Italiano.


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