Magazine Cultura
Visitare al buio gli scavi
di Martina Calogero
La Domus di Giulio Polibio.
Sabato 25 settembre 2010, dalle 10 alle 18, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, ai visitatori di Pompei è stata riservata un’esperienza speciale: una visita al buio della Casa di Giulio Polibio, un’opportunità unica alla scoperta delle emozioni e dei sensi realizzata in anteprima nell’area archeologica vesuviana.
I visitatori sono stati bendati per l’occasione e guidati in un percorso al buio all’interno della domus – che prende il nome dal ricco liberto Giulio Polibio, proprietario della casa – aperta al pubblico da giugno e già dotata di un percorso multimediale arricchito da ologrammi e installazioni sonore.
La visita al buio, attraverso il supporto di Antonella Improta e di Enrico Mosca, guide specializzate “non vedenti” dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Napoli, ha permesso ai visitatori di percepire la realtà per mezzo dell’olfatto, dell’udito e del tatto, senza l’utilizzo della vista. Gli ospiti hanno avuto l’impressione di viaggiare nel tempo e nello spazio grazie a un linguaggio che utilizza echi, sogni, memorie, suoni, contatti e profumi, dove i sensi si sono rivelati alla massima potenza, accentuando ulteriormente la misteriosa dimensione delle cose.
Lo scrosciare del vento, il boato dell’eruzione, la voce di Giulio Polibio, i versi degli animali registrati grazie all’installazione sonora, il profumo del ginepro e del bergamotto diffuso nel giardino e per la casa, gli arredi e gli utensili della domus esposti in copia da poter toccare, sono alcuni degli elementi di percezione sensoriale che hanno aiutato a muoversi per la casa. Infatti, il percorso è stato organizzato prendendo spunto dall’innovativa ricerca sulla sinestesia, che vuol dire “percepire insieme” e quindi indica il connubio dei cinque sensi nella percezione della realtà.
La visita al buio della Domus di Giulio Polibio si ricollega alla prima fase di sperimentazione effettuata a Città della Scienza nel 2006 dall’Istituto per la Diffusione delle Scienze Naturali e il Laboratorio di Ricerche Applicate della SANP, durante la quale giovani ipovedenti e non vedenti vennero istruiti per guidare i turisti alla Casa di Giulio Polibio, riprodotta in un padiglione di Città della Scienza e rischiarata soltanto dalla fiammella di poche lucerne.
La visita al buio è stata incoraggiata dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei e fa parte di PompeiViva, il programma voluto da Marcello Fiori, ex Commissario Delegato per l’emergenza dell’area archeologica di Napoli e Pompei, e progettata dall’Istituto per la Diffusione delle Scienze Naturali. Organizzata in sinergia con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Napoli, l’iniziativa si è proposta il duplice obiettivo di rendere più facile la fruizione degli scavi di Pompei alle persone diversamente abili e di rendere il pubblico più sensibile verso un’innovativa dimensione emotiva.
Nell'immagine la domus di Polibio, triclinio.
Fonte: Archeorivista
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