Titolo: La donna allo specchio
Autore: Eric-Emmanuel Schmitt
Editore: e/o
Anno: 2012
“La donna allo specchio” vi coinvolgerà fino a farvi rinunciare a quel sonno ristoratore di cui avete tanto bisogno, fino a farvi marinare la scuola come Bastian dopo aver sfogliato le prime pagine de “La storia infinita”.
Soprattutto se siete donne.
Attraverso tre epoche e tre personaggi magnificamente veri, l’autore riesce a tratteggiare gli aspetti più intimi dell’animo femminile, quelli che tutte condividiamo o riusciamo a comprendere, in un crescendo di rabbia positiva che, passando dalla ribellione, conduce alla libertà.
Sorprende che sia stato un uomo a scrivere… ma Schmitt è un camaleonte che assume i colori delle sue storie, un attore che sa immedesimarsi in tutte le parti per farci riflettere e commuovere, e in questo libro fa sfoggio di tutta la sua arte narrativa.
Anche voi diventerete protagoniste e proverete a guardarvi allo specchio.
Chi è quella donna che segue con gli occhi bassi una strada dritta e asfaltata, che nel costante sforzo di compiacere gli altri ha dimenticato se stessa, che non ha il coraggio di difendere le proprie idee?
La debolezza cristallizza gli orizzonti; la rassegnazione paralizza le nostre gambe. Oggi come nei secoli scorsi e in quelli a venire.
Anne, la vergine di Bruges, è imprigionata nella superstiziosa società del XVI secolo, vittima innocente di una religione arrogante che rispetta solo i propri dogmi; Hanna trascorre le giornate nei salotti dell’aristocrazia viennese, con un marito bello e colto che tutte le invidiano, tristemente rinchiusa nella torre d’avorio delle convenzioni e dei cliché; Anny è una star di Hollywood al culmine della carriera, la cui infelicità nascosta e senza nome trova sollievo solo negli eccessi di una vita spericolata.
Amatene una e le amerete tutte, perché Anne, Hanna ed Anny, in un certo senso, sono una cosa sola e fanno parte di un unico, geniale disegno.
L’architettura è armonica; il linguaggio risulta semplice, se raffrontato alla ricercatezza dei messaggi; la ricostruzione degli ambienti è meticolosa; il finale stupisce.
Voto i-LIBRI:
Articoli correlati:
-
- Recensione de La scuola degli egoisti
- Recensione de Quando ero un'opera d'arte