Magazine Famiglia
Ok, aggiorniamo la situazione.
Come detto nel titolo, la donna grande è sempre più grande.
Oggi usciva da scuola un paio d'ore prima. Così hanno organizzato, lei, l'amica del cuore e il vecchio compagno di classe delle elementari, di andarsene a mangiare in pizzeria. Loro tre, da soli.
Si sono smessaggiati in lungo e in largo ieri pomeriggio poi, a sera, la donna grande, sempre più grande, è arrivata a portarci la buona novella:
- Domani io, lei e lui andiamo in pizzeria.
- Ah, e chi vi porta?
- Come "chi vi porta" (pronunciato con un che di schifeggiante sulle labbra, ndr)?! Andiamo noi. Da soli.
- Da soli? Mah... e sapete dove andare?
- Ma certo babbo, alla solita pizzeria dove andiamo sempre.
- E chi paga?
- Come "chi paga" (pronunciato con un che di definitivo sulle labbra, ndr)?! Pagate voi, chi sennò.
Ecco, insomma. La donna grande è sempre più grande e incide in maniera proporzionale sulle finanze (si fa per dire, eh) domestiche.
Poi però, dopo la pizza, tutti e tre sono arrivati a casa, eccitati e casineggianti come mai. Hanno raccattato dei trucchi da un qualche cassetto in bagno e si sono chiusi in camera della donna grande. Da dietro la porta, rigorosamente chiusa, si sentivano ridere, sghignazzare, cantare. A un certo punto, ho intuito che si stavano fotografando a vicenda.
Quando sono usciti un momento, per correre non so dove, per poi rinserrarsi in camera di nuovo, li ho intravisti chi con le gote viola, chi col lucidalabbra, chi con gli occhi marcati.
Una grande autonomia, mi sembra. I primi tentativi di segnare i loro confini di (pre)adolescenti. Soprattutto una grande e sana voglia di fare casino. In senso positivo, gioioso.
Solo una tragedia: un sacco di pessima musica, per ora.
Come detto nel titolo, la donna grande è sempre più grande.
Oggi usciva da scuola un paio d'ore prima. Così hanno organizzato, lei, l'amica del cuore e il vecchio compagno di classe delle elementari, di andarsene a mangiare in pizzeria. Loro tre, da soli.
Si sono smessaggiati in lungo e in largo ieri pomeriggio poi, a sera, la donna grande, sempre più grande, è arrivata a portarci la buona novella:
- Domani io, lei e lui andiamo in pizzeria.
- Ah, e chi vi porta?
- Come "chi vi porta" (pronunciato con un che di schifeggiante sulle labbra, ndr)?! Andiamo noi. Da soli.
- Da soli? Mah... e sapete dove andare?
- Ma certo babbo, alla solita pizzeria dove andiamo sempre.
- E chi paga?
- Come "chi paga" (pronunciato con un che di definitivo sulle labbra, ndr)?! Pagate voi, chi sennò.
Ecco, insomma. La donna grande è sempre più grande e incide in maniera proporzionale sulle finanze (si fa per dire, eh) domestiche.
Poi però, dopo la pizza, tutti e tre sono arrivati a casa, eccitati e casineggianti come mai. Hanno raccattato dei trucchi da un qualche cassetto in bagno e si sono chiusi in camera della donna grande. Da dietro la porta, rigorosamente chiusa, si sentivano ridere, sghignazzare, cantare. A un certo punto, ho intuito che si stavano fotografando a vicenda.
Quando sono usciti un momento, per correre non so dove, per poi rinserrarsi in camera di nuovo, li ho intravisti chi con le gote viola, chi col lucidalabbra, chi con gli occhi marcati.
Una grande autonomia, mi sembra. I primi tentativi di segnare i loro confini di (pre)adolescenti. Soprattutto una grande e sana voglia di fare casino. In senso positivo, gioioso.
Solo una tragedia: un sacco di pessima musica, per ora.
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