Dal prossimo mese in libreria per La donna in bianco di Wilkie Collins, tra le novità di narrativa di Fazi Editore.
Quale terribile segreto nasconde la misteriosa figura femminile che si aggira per le buie strade di Londra?
È solo il primo di una serie di intrighi, apparizioni e sparizioni, delitti e scambi di identità che compongono la trama de La donna in bianco, tessuta con magistrale sapienza da Wilkie Collins. Nel 1860 Charles Dickens pubblicò il romanzo a puntate sulla sua rivista All the Year Round, suscitando uno straordinario interesse nel pubblico che seguì per un intero anno le vicende della sventurata Anne Catherick e quelle degli altri personaggi, descritti con impareggiabile abilità psicologica, come l’impavida Marian Halcombe, il coraggioso Walter Hartright e l’affascinante quanto ambiguo conte Fosco.
Il lettore moderno non può che rimanere piacevolmente intrappolato negli ingranaggi di questa straordinaria macchina narrativa, diventata un musical nella trasposizione di Andrew Lloyd Webber, e che ha segnato per sempre la tradizione del mistery, facendo guadagnare al suo autore l’attributo di “padre del poliziesco moderno”.
Wilkie Collins nasce a Londra l’8 gennaio 1824. Dopo aver lavorato per un po’ come avvocato, scoprì la vocazione per la scrittura. Il suo primo lavoro, di alcuni anni prima, era un’opera dedicata al padre, morto nel 1847: Memoirs of the Life of William Collins, edito l’anno successivo. Quindi pubblicò due romanzi: Antonina nel 1850 e Basil nel 1852. Nell’aprile dello stesso anno incontrò Charles Dickens e iniziò per la sua rivista, il settimanale “Household Words”: è l’inizio di un lungo rapporto di lavoro e d’amicizia lungo dieci anni.La donna in bianco e La pietra di Luna ne fanno un maestro della narrativa del mistero e non è difficile riscontrare la sua influenza in molti romanzi successivi e in moltissimi film di oggi.