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La donna mascoliata. Una riflessione iscritta nella nuova letteratura
Creato il 19 giugno 2011 da Ciessedizioni"Fino al tardo Settecento", osserva M. Rizzardini in Dietro la maschera (Amazzoni, sante, ninfe), "cioè in concomitanza con la nascita della nuova biologia scientifica, il modello del corpo monosessuato non fu quasi mai messo in discussione. Da Galeno in poi, si continuò a credere che la donna fosse sostanzialmente un uomo rovesciato, all'interno del quale si celavano gli organi maschili".
Nascono, su queste premesse, le donne mascoliate, intese in senso più ampio rispetto a quello giuridico, ossia le donne travestite. Donne che ingannano con i propri abiti, fingendosi maschi per aver accesso libero nella società.
Oggi, gli studi scientifici ci attestano che l'embrione, prima di definirsi sessualmente, è femmina. Ed essere donna non appare più come una condizione di errore necessario della natura.
Eppure, il travestimento, la donna mascoliata non ha più tolto le vesti che le schiacciavano il seno per fingersi maschio. O forse è riuscita a crearsi uno spazio nella società senza inganni, senza travestimenti, mantenendo e mostrando la sua essenza indipendentemente e in mancanza di una contrapposizione con l'uomo?
Un esempio molto riuscito di donna mascoliata, lo si può incontrare nella protagonista de "La chiave Amaranto", in Alida. Lei, però, appartiene a un mondo "diverso" e, quindi, questa appartenenza, potremmo dire, la traveste. In questo caso è la dimensione in cui è iscritta a fungere da medium in grado di creare la trasformazione.
Anche Sveva, nella sua casa, grazie a un rovesciamento improvviso di situazione, si mascolinia, acquistando - benché non le vesti come nell'epoca pre-rinascimentale - le caratteristiche e la forza proprie del maschio.
Last but not the least (la lista di esempi potrebbe proseguire ulteriormente): Sonia Casoni, la co-protagonista de "Il Quinto Vangelo", immersa in un mondo maschile si trasforma lei stessa in una foemina masculiata attraverso il linguaggio duro che adopera per non essere schiacciata sotto il peso di un mondo composto da muscoli tesi e forza fisica.
Chi e cos'è, dunque, la donna contemporanea? Domanda non retorica e sicuramente aperta.
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