Due di tutto o due di troppo?
C’era una volta, molti, molti anni fa, una chiesa dove per fare un santo impiegavano secoli e secoli; capisco che in un mondo che ha velocizzato all’ennesima potenza il tempo, la dilatazione decisionale della chiesa in tali materie poteva sembrare anacronistica.
C’è adesso una chiesa che è passata al lato opposto della propria storia, rinnegandola in un batter di ciglia.
Passi per i 51 anni di Giovanni XXIII (che, comunque, nella millenaria storia di santa romana chiesa sono uno sputo), ma i 9 anni che ha impiegato per santificare Giovanni Paolo II mi paiono eccessivamente pochi.
Così pochi da sembrare, ma si sa che sono maliziosa, più che un evento mistico e religioso una grande operazione di marketing.
Non ci si poteva far sfuggire l’occasione, forse irripetibile, di due papi che santificano altri due papi.
Non sfugge che Giovanni Paolo II abbia proclamato, da solo, più santi di quanti non ne avessero proclamati gli altri papi nei quattro secoli precedenti.
I trentatré papi che lo hanno preceduto avevano canonizzato 296 santi, soltanto lui 461. Era impossibile non santificare il padrone della fabbrica messa in piedi da Karol Wojtyla.
Soprassediamo sul fatto che Wojtyla abbia insabbiato e mai messo in luce tutti i casi di pedofilia di cui è venuto a conoscenza? Ma sì, dai, in una giornata come questa vuoi non soprassedere?
Ora e nei secoli dei secoli, amen.