Il Post, intanto, sul premier e sulle sue "faccende private" ci va giù pesante.
"Faccende private" ormai fa ridere. La dimensione e la qualità delle pretese faccende private di Silvio Berlusconi hanno raggiunto livelli che riuscire a spiegare ai colleghi stranieri che le cose sono più complesse, che in Italia in questi anni si sono sviluppati fenomeni sociali ampi di cui Berlusconi è stato sintomo, animatore e corollario, e in modi diversi, e che la macchietta del pagliaccio donnaiolo è superficiale e offensiva per spiegare un intero paese, beh, è diventato impossibile: ci siamo arresi, è un pagliaccio donnaiolo. Ma le opinioni degli altri non sono la priorità, in questo momento. Non è la priorità nemmeno una revisione in peggio della lettura di questi anni da cui avevamo cercato di tenerci alla larga, che pure forse andrà fatta: il paese ha litigato per due decenni sulla giustizia, sull'informazione, sulla laicità, sulla cultura, sull'inizio della vita e la fine della vita - temi altissimi benché discussi con deprimente approssimazione - ma quando riusciremo a guardarlo da lontano rischiamo di vedere scene di film porno con anziani. La priorità adesso è una soltanto, ed è che Berlusconi si dimetta [...].