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La falanghina delle terre del Sannio premiata da Slow wine

Da Pasquale Russo @EnoSpace

La falanghina delle terre del Sannio premiata da Slow wineVino storico, figlio di una lunga ed attenta tradizione, la Falanghina deve forse il suo nome alla falange, il palo di sostegno a cui venivano legati i tralci, molto vigorosi, di una vite rigogliosa e generosa.

Già nel 1825, l’Acerbi lo cita tra i “finissimi fautori di piaceri sublimi della gola” e, solo qualche anno dopo, il Semmola, ne dà una quasi cavillosa descrizione: “Fiorisce ai principi di giugno, presto sfiora e manda via la corolla. Grappolo di mezzana grandezza, allungato, poco ramoso, raro. Bacca quasi rotonda, piccola, di un bel gialletto, ed a perfetta maturità più si colora; sugosa, molto dolce. Molto e costantemente fruttifero. Fa buon vino”.

La Campania è la sua terra madre, il luogo dove essa esprime al meglio le sue qualità organolettiche, riuscendo a riportare nel palato il sapore autentico del terroir di provenienza.

Ed il Sannio beneventano è, da sempre, simbolo e segno indiscussi di un vino, dal colore giallo paglierino, dal profumo intenso e dai sentori floreali, che si pone tra le cime dell'enologia di qualità.

Slow Wine, la guida di Slow Food tutta dedicata al mondo del vino, non poteva fare a meno di assegnare dei riconoscimenti ad una Falanghina autentica figlia delle terre sannite.

Alla presentazione dello scorso 26 ottobre, a Venezia, di Slow Wine 2014  la degustazione di ben 237 Vini Slow, 232 Vini Quotidiani e 141 Grandi Vini.

 

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