Il primo grafico riguarda la dinamica del debito pubblico dal 2001 ad oggi, che si attesta a circa il 133% del Pil. Da notare che prosegue inesorabile la galoppata del debito a ritmi di crescita di 70/80 miliardi all'anno, con il PIl pressoché stagnante.
Il grafico esposto in seguito, invece, è la proiezione di medio periodo del debito pubblico elaborata dal Governo e contenuta nel DEF 2014, ipotizzando tre scenari di riferimento. Come si può osservare, come per magia, si assiste ad una vera e propria involuzione della traiettoria del debito pubblico, con la previsione di una forte diminuzione nei prossimi 12 anni.
Come si intuisce dal grafico, i tre scenari di riferimento considerati dal Governo proiettano al 2026 il rapporto Debito/PIl a seconda del verificarsi dell'uno o degli altri scenari considerati.
Sulla base delle ipotesi macroeconomiche e di finanza pubblica considerate, il debito pubblico (oggi al 133%), si ridurrebbe a circa il 71% (meno 62% rispetto ad oggi) nello scenario di alta crescita, all'86% in caso di scenario base, e al 102% in caso si realizzasse lo scenario di bassa crescita. Il Def, precisa che la regola del debito non sarebbe rispettata solo nel caso si verificasse lo scenario pessimistico.
Nella tabella che segue, invece, sono esposte le variabili macroeconomiche dalle quali dipendono i tre scenari di riferimento considerati dal governo
Al netto del fatto che, negli ultimi anni, il debito pubblico è cresciuto a colpi di 70/80 miliardi all'anno, mentre, di crescita del Pil neanche a parlarne, occorrerebbe un grande esercizio di ottimismo per realizzare che la tendenza possa invertirsi in maniera così significativa, imboccando un percorso di riduzione strutturale e duraturo.
C'è da dire che ad alimentare questa espressione di scetticismo contribuisce (non poco) anche le previsioni elaborate dai precedenti governi in tema di andamento del debito pubblico che, come ben sappiamo, si sono rilevate clamorosamente errate. Il grafico che segue può aiutarci a comprendere quanto si siano manifestate errate le previsioni di riduzione del debito pubblico.
Fonte: Scenari Economici
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