Sui primi soccorsi prestati a Sposini quel 29 aprile 2011 è giallo. L'ambulanza del 118 secondo i famigliari di Sposini sarebbe arrivata in via Teulada con ben 40 minuti di ritardo, inoltre il medico della Rai sarebbe arrivato a dare i primi soccorsi circa "un quarto d'ora dopo il malore del giornalista". Inoltre i legali della famiglia Sposini hanno rilevato che il medico della Rai, il primo a visitarlo era un odontoiatra. L'avvocato d'Amati fonda la causa sul dovere del datore di lavoro di garantire al lavoratore soccorso e assistenza tempestivi, e "sull'esistenza di una collaborazione coordinata e continuativa" fra Sposini e la Rai, "che di fatto lo rende equiparabile a un dipendente".
L'azienda però respinge ogni accusa di negligenza. La Rai invece nega l'esistenza di un rapporto di dipendenza, definisce "corretto" il comportamento dei medici e, sulla base di una perizia medico-legale di parte, afferma che in incidenti come quello di Sposini è sconsigliato l'intervento chirurgico prima di quattro ore. Insomma ora la parola passa al giudice del lavoro. Intanto Sposini continua, a fatica, il suo ritorno alla vita.