Con lentezza e ancora senza aver individuato reali risorse finanziarie è decollato, grazie al ministro Riccardi il Piano Nazionale della Famiglia, a cui PD, PDL e UDC , ma non si era sciolto?, hanno dato parere positivo mentre la CGL ha detto che è un piano ideologico!
Credo che con il meno 63% dei fondi dello Stato per il sociale l’aver riconosciuto la famiglia quale luogo privilegiato di promozione umana e sociale e l’aver accolto, tramite le associazioni familiari, essa come un interlocutore degno di programmazione trasversale, sia un primo passo.
Vediamo i contenuti approvati:
- cittadinanza sociale della famiglia
- politiche esplicite sul nucleo familiare
- sussidiarietà e sviluppo del capitale umano e sociale
- solidarietà
Parolone certo pertanto vediamo gli ambiti di intervento così possiamo meglio comprendere quello che si potrebbe fare e chiedere.
- equità economica (fiscalità generale, tributi locali, revisione dell’ISEE);
- politiche abitative per la famiglia;
- lavoro di cura familiare: servizi per la prima infanzia, congedi, tempi di cura e interventi sulla disabilità e non autosufficienza;
- pari opportunità e conciliazione tra famiglia e lavoro;»
- privato sociale, terzo settore e reti associative familiari;
- servizi consultoriali e di informazione (consultori, mediazione familiare, centri per le famiglie);
- immigrazione (sostegni alle famiglie immigrate);- alleanze locali per le famiglie;
- monitoraggio delle politiche familiari.
Comprenderete come i temi dell’agricoltura sociale possano e debbono essere strumenti di complemento su molti di questi punti. Riusciremo a sentire qualche dibattito che li colleghi? Attendo il Forum dell’Agr. Sociale e la Rete delle Fattorie, loro sono nella condizione di proporre e sperimentare.