Efeso, resti del tempio di Artemide
Un archeologo viennese, Hilke Thur, durante una conferenza nel North Carolina, ha affermato di aver individuato le ossa della sorella di Cleopatra VII, assassinata per ordine della stessa Cleopatra. La notizia ha suscitato reazioni contrastanti tra gli studiosi presenti.I resti di quella che l'archeologo sostiene essere la sorella (o sorellastra) di Cleopatra, Arsinoe IV, sono state ritrovate nell'antica città greca, ora in territorio turco, di Efeso. L'archeologo Hilke Thur ha informato il mondo scientifico che si sta effettuando, sulle ossa ritrovate, il test del Dna, anche se i duemila e più anni trascorsi dalla morte di Arsinoe e i diversi trasferimenti subiti dalle sue ossa non promettono risultati certi ed affidabili.
Arsinoe IV era più giovane di Cleopatra, sua sorella o sorellastra. Avevano entrambe in comune il padre, Tolomeo XII Aulete il quale, prima di morire, aveva affidato le sorti del regno egizio congiuntamente a Cleopatra ed a suo fratello Tolomeo. Quando entrarono in gioco i Romani, con Giulio Cesare, le lotte intestine alla dinastia tolemaica toccarono il culmine: Cesare si schierò dalla parte di Cleopatra mentre Arsinoe preferì unirsi all'esercito egiziano che si opponeva alle forze romane.
Ipotetica ricostruzione del volto
di Arsinoe IV
Nel 1904 gli archeologi cominciarono a scavare una struttura all'interno delle rovine dell'antica Efeso. Questa struttura era conosciuta come Octagon a causa della sua forma. Nel 1926 gli scavi vi individuarono una camera sepolcrale contenente i resti di una giovane donna. La datazione della sepoltura, attribuita al I secolo a.C., per molti studiosi è la prova che quella tomba e quei resti appartengono alla sfortunata Arsinoe IV. Anche la forma ottagonale del mausoleo, secondo alcuni archeologi, è un indizio della sua appartenenza ad Arsinoe: è, infatti, un omaggio ad Alessandria, città natale della giovane principessa, dove, appunto, sorgeva il grande faro che aveva, in uno dei suoi corpi di fabbrica, forma ottagonale.
Il cranio di Arsinoe IV - sempre che di lei si tratti - scomparve in Germania durante la II guerra mondiale, ma gli archeologi sono riusciti a ritrovare le ossa nel 1985, in due nicchie della camera sepolcrale. L'analisi antropologica ha rivelato che le ossa appartengono ad una ragazza di 15 o 16 anni e questo farebbe di Arsinoe una leader troppo giovane per portare avanti una cruenta lotta per il potere contro Roma.
Ulteriori analisi sui resti delle ossa e su parte del cranio, ritrovato incompleto, hanno permesso agli antropologi di affermare che Arsinoe (o chiunque fosse la giovane donna) aveva una madre africana (e i Tolomei erano di etnia macedone, sicuramente non mescolatesi, nel corso dei secoli, con altre stirpi).
Gli archeologi classici respingono l'identificazione dei resti di Efeso con quelli di Arsinoe e le misurazioni e ricostruzioni effettuate in anni in cui non erano certo a disposizione le analisi e gli strumenti di oggi. A questo punto rimangono due schieramenti nettamente contrapposti, tra gli archeologi, in attesa che qualche nuova scoperta in quel di Efeso chiarisca definitivamente chi era la giovane donna sepolta nel misterioso mausoleo ottagonale.