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La fanciulla di Llullailaco e la cocaina

Creato il 30 luglio 2013 da Kimayra @Chimayra

La fanciulla di Llullailaco e la cocaina

L'eccezionale mummia della fanciulla di Llullaillaco

Le giovani vittime dei sacrifici Inca consumavano coca e alcool prima del sacrificio. E' quanto è emerso da un'analisi di tre mummie ritrovate nella città di Llullaillaco, vulcano della parte nordoccidentale dell'Argentina.
Le vittime arrivavano, grazie alle sostanze loro propinate, in un uno stato di alterazione delle percezioni al sacrificio o, come credevano gli Inca, al passaggio alla vita ultraterrena. Il rituale sacrificale (capacocha) era piuttosto complesso ed è descritto nelle cronache dei primi colonizzatori spagnoli.
La scoperta di somministrazione di droga ed alcol si deve ad uno studio di Andrew S. Wilson, dell'Università di Bredfort, Regno Unito, e dei colleghi dell'Università di Copenhagen e della Cattolica di Salta, in Argentina. Le tre mummie esaminate sono state scoperte dieci anni fa sulla cima del vulcano Llullaillaco. Si tratta di una ragazzina di 13 anni e due bambini di 4-5 anni di età, morti 500 anni fa e ritrovati in un eccezionale stato di conservazione.
L'analisi dei capelli della tredicenne ha rivelato la presenza di cocaina assunta tramite la masticazione delle foglie di coca, di benzoilecgonina, metabolati della cocaina, e di cocaetilene, un metabolita che si forma in presenza di alcool che la giovane deve aver assunto per mezzo di una bevanda chiamata chicha. I risultati delle analisi hanno permesso di appurare che la fanciulla aveva assunto coca e alcool nei due anni precedenti il suo sacrificio. Forse si trattava di un complesso rituale che aveva come fine l'elevazione dello status spirituale della vittima. Questa gradualità nella preparazione è stata confermata anche dall'analisi dei capelli che hanno indicato alcuni cambi nell'acconciatura e una brusca variazione della dieta prima del sacrificio finale.
I tre fanciulli furono deposti seduti in tre nicchie naturali della parete del vulcano. Accanto ad essi contenitori in legno e ceramica per i liquidi e borse in tessuto decorato contenenti mais, arachidi e foglie di coca.

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