Prendete in mano una mela neanche troppo grossa. Probabilmente ci siamo. Cioè, avrete facilmente sul vostro palmo un peso vicino a quello che a Fabiana Luperini è costato l’esclusione, la squalifica, l’estromissione dal Giro, per il peso irregolare della sua bicicletta. Raggiunta la seconda posizione della generale, dopo la 6^ tappa, ecco la notizia che la bici della scalatrice italiana è trovata sotto il peso minimo richiesto dal regolamento, e si decide per l’esclusione dell’atleta. La decisione viene accettata dalla dirigenza del GS Faren-Kuota, che però non condivide il tipo di punizione applicata e altro. Il sito Ciclonews riporta un comunicato della società ciclistica che spiega; “Regolamento a parte (che tutti noi della Faren-Kuota rispettiamo senza condividerlo), riteniamo che l'espulsione della Luperini (per soli 180 grammi) sia una eccessiva punizione, una squalifica troppo severa. Sarebbe bastato un poco di buon senso, in rispetto di una atleta che per il ciclismo femminile italiano ha dato veramente molto. Ci aspettavamo una sanzione sotto diversa forma (magari in termini di tempo o pecuniari), invece di essere allontanata dalla corsa. Anche in considerazione del fatto che la Luperini, per sue caratteristiche morfologiche, utilizza una bicicletta dalle dimensioni ridottissime. Maurizio Canzi della Cicli Kuota, spiega; “Molto peggio ha fatto la notizia giuntaci nella giornata di domenica 7 luglio quando abbiamo appreso che i Giudici incaricati di garantire la regolarità dello svolgimento del Giro Rosa avevano applicato il regolamento a loro discrezione facendo partire squadre equipaggiate con biciclette sprovviste di omologazione Uci. Vedersi squalificata la 2° in classifica ed apprendere che altre situazioni ben più gravi passino con l’avvallo del collegio di Giuria farebbero fare dietro front anche alla mente più aperta ma così non è stato…”. Forse è vero che l’esclusione dalla corsa è punizione troppo severa. Un’aggiunta di alcuni minuti alla classifica dell’atleta sarebbe stata magari punizione adeguata. Però visto che ormai per le biciclette si conta anche il peso della polvere attaccata ai copertoni, la squadra in primis doveva controllare che le loro biciclette fossero in regola. Il peso di ogni componente è omai ridotto ai minimi termini possibili e immaginabili in ogni parte, ed il peso è sempre presente nei calcoli dei meccanici, specie per la bicicletta di una scalatrice. Mentre sul discorso omologazione UCI, sarebbe il caso che la stessa Faren-Kuota chiedesse delucidazioni in merito, visto che parlano di situazioni ben più gravi (sicurezza del mezzo stesso magari?). Dispiace per la Luperini che stava chiudendo il Giro nelle prime posizioni – anche se nella cronometro finale il difendersi sarebbe stata questione molto difficile per lei – e che a quasi 40 anni stava riuscendo a tenere testa ad atlete che dal punto di vista ciclistico appartengono a due generazioni di differenza.
Magazine Ciclismo
Prendete in mano una mela neanche troppo grossa. Probabilmente ci siamo. Cioè, avrete facilmente sul vostro palmo un peso vicino a quello che a Fabiana Luperini è costato l’esclusione, la squalifica, l’estromissione dal Giro, per il peso irregolare della sua bicicletta. Raggiunta la seconda posizione della generale, dopo la 6^ tappa, ecco la notizia che la bici della scalatrice italiana è trovata sotto il peso minimo richiesto dal regolamento, e si decide per l’esclusione dell’atleta. La decisione viene accettata dalla dirigenza del GS Faren-Kuota, che però non condivide il tipo di punizione applicata e altro. Il sito Ciclonews riporta un comunicato della società ciclistica che spiega; “Regolamento a parte (che tutti noi della Faren-Kuota rispettiamo senza condividerlo), riteniamo che l'espulsione della Luperini (per soli 180 grammi) sia una eccessiva punizione, una squalifica troppo severa. Sarebbe bastato un poco di buon senso, in rispetto di una atleta che per il ciclismo femminile italiano ha dato veramente molto. Ci aspettavamo una sanzione sotto diversa forma (magari in termini di tempo o pecuniari), invece di essere allontanata dalla corsa. Anche in considerazione del fatto che la Luperini, per sue caratteristiche morfologiche, utilizza una bicicletta dalle dimensioni ridottissime. Maurizio Canzi della Cicli Kuota, spiega; “Molto peggio ha fatto la notizia giuntaci nella giornata di domenica 7 luglio quando abbiamo appreso che i Giudici incaricati di garantire la regolarità dello svolgimento del Giro Rosa avevano applicato il regolamento a loro discrezione facendo partire squadre equipaggiate con biciclette sprovviste di omologazione Uci. Vedersi squalificata la 2° in classifica ed apprendere che altre situazioni ben più gravi passino con l’avvallo del collegio di Giuria farebbero fare dietro front anche alla mente più aperta ma così non è stato…”. Forse è vero che l’esclusione dalla corsa è punizione troppo severa. Un’aggiunta di alcuni minuti alla classifica dell’atleta sarebbe stata magari punizione adeguata. Però visto che ormai per le biciclette si conta anche il peso della polvere attaccata ai copertoni, la squadra in primis doveva controllare che le loro biciclette fossero in regola. Il peso di ogni componente è omai ridotto ai minimi termini possibili e immaginabili in ogni parte, ed il peso è sempre presente nei calcoli dei meccanici, specie per la bicicletta di una scalatrice. Mentre sul discorso omologazione UCI, sarebbe il caso che la stessa Faren-Kuota chiedesse delucidazioni in merito, visto che parlano di situazioni ben più gravi (sicurezza del mezzo stesso magari?). Dispiace per la Luperini che stava chiudendo il Giro nelle prime posizioni – anche se nella cronometro finale il difendersi sarebbe stata questione molto difficile per lei – e che a quasi 40 anni stava riuscendo a tenere testa ad atlete che dal punto di vista ciclistico appartengono a due generazioni di differenza.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Tra certezze e speranze, il pedale rosa verso il 2013
Il costante rinnovamento vissuto dal ciclismo femminile all’italiana è la migliore garanzia di successi tanto per il presente, quanto per il futuro. Leggere il seguito
Da Olimpiazzurra Federicomilitello
SPORT -
Ciclismo femminile: aggiornamento sul mercato
Sono già iniziati i primi raduni delle squadre ciclistiche in vista della nuova stagione, tanto nel maschile quanto nel femminile: proponiamo ora un... Leggere il seguito
Da Olimpiazzurra Federicomilitello
SPORT -
Ciclismo donne: il punto sul mercato
Per quanto gli ingaggi siano ben lontani da quelli (comunque non stellari) riservati al settore maschile, il ciclismo femminile vive sempre, tra l’autunno e... Leggere il seguito
Da Olimpiazzurra Federicomilitello
SPORT -
E chi la prende!?
L’edizione numero 23 del Giro femminile si è chiusa con le bastonate ciclistiche di Marianne Vos al resto della banda. L’olandese ha suonato tutte, concedendo i... Leggere il seguito
Da Manuel
CICLISMO, SPORT -
"I Top e Flop della Settimana": storici De Luca e Carli nel pentathlon e nuoto;...
Cari amici, grandi successi dello sport azzurro nella settimana appena trascorsa -soprattutto dagli juniores-, riviviamoli assieme. Buona lettura! 1.-Pentathlo... Leggere il seguito
Da Mcontino
SPORT -
A Giada Borgato il campionato nazionale elite
La campionessa in carica Noemi Cantele? L’eterna Fabiana Luperini? La talentuosissima Rossella Ratto? O forse l’immancabile Tatiana Guderzo? Alla vigilia del... Leggere il seguito
Da Olimpiazzurra Federicomilitello
SPORT



