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La farfalla sulla spalla

Da Wising
La farfalla sulla spallaL'ho detto vero, che sarebbe stata una settimana tosta?
E' mercoledì e io sono già KO.
Ieri sera sono rientrata tardi dalla mia trasferta romana, così per la seconda sera consecutiva Cigolino è andato a dormire senza vedermi.
Gf e Cigolino se la sono cavata benissimo senza di me. E' una cosa questa che mi riempie di gioia. GF è bravissimo, paziente, attento e Cigolino, nonostante i suoi quasi3 anni è un bambino indipendente (da me)
O io senza vedere lui, che faccio tanto la disinvolta, ma io senza i baci della buonanotte mica dormo bene poi.
Stamattina mi sono svegliata come se in testa continuasse a passarmi il treno di questi giorni, un rimbombo lontano, gli occhi pesanti. Lo dico sempre che ormai sono vecchia per questa vita a zonzo, che ho bisogno dei miei tempi, del mio letto, di loro due per stare bene.
Ho fatto colazione in silenzio, aspettando che Cigolino si svegliasse, avevo giusto un centinaio di baci arretrati da distribuire.
"Ehi chi c'è - sento nel silenzio di casa - mamma?"
Mi affaccio alla sua camera, che profuma sempre di bambino, un profumo buono, che si mischia con quello del bucato steso (a Cigolino tocca lo stendibiancheria in camera, quando fuori piove ... cioè tutto l'inverno).
Cigolino e io ci salutiamo senza parole, sempre.
Ci abbracciamo stretti stretti e ci diamo piccole pacche sulla spalla, lui affonda il visino nel mio collo e stiamo così, per un tempo lungo, quieto, intenso.
Le pacche sulla spalla, leggere come fossero una farfalla che vola lì è un rito dell'inizio, dei primi giorni.
Quando cioè non hai proprio le istruzioni per l'uso e a volte hai un braccio un bimbo che piange e non sai perchè, o non hai ancora le parole giuste per dire e comunichi con sguardi e gesti.
Il mio gesto spontaneo è stato questo, una carezza ritmata, tipo per farsi coraggio a vicenda, per dire che ero lì, per trasmettere cose che comunque non sapresti neanche spiegare.
E' ancora il nostro gesto, soprattutto quando siamo contentissimi di abbracciarci, quando non ci siamo visti per un paio di giorni: è un po' come dire un eccomi qui reciproco.
Lo so, siamo romantici.
Poi tutta ritorna veloce, poi bisogna sbrigarsi per andare all'asilo, al lavoro, i soliti ritmi, le solite proteste urlate (le sue) che non vuole mai vestirsi, lavare la faccia o infilare i vestiti e io che rischio di perdere la pazienza e dimenticare subito la coltivazione, la farlalla sulla spalla e quanto mi piaccia il suo profumo.
E' così.
Forse tutti i genitori sono vagamente bipolari, no?
Quali sono i vostri gesti o le parole, quelli che vi accompagnano dal primo giorno insieme?

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