Nel 2012 Vogue le aveva assegnato il premio Muuse come Most Promising Designer . L’anno prima, ancora Vogue, aveva scelto lei per il prestigioso Young Vision Award. Lo stile dark della fashion designer Heidi Paula Langvad, in contrasto con i tratti somatici chiarissimi tipici della sua origine danese, è ormai largamente riconosciuto. Un’artista “timida e introversa” – secondo lo scrittore scrittore-drammaturgo anglo-pachistano Hainif Kureishi – che attraverso il suo talento, scrive Heidi, desidera “rendere le donne più sicure di sé”. Un lavoro che per Kureishi “va oltre le apparenze, oltre i tessuti, per scavare in qualcosa di più profondo e filosofico”. Artista del tessuto lei, artista della parola lui. Langdvad e Kureishi si sono incontrati a Milano in occasione del laboratorio intitolato “Spinning the Wheel”, nell’ambito del progetto di comunicazione del Bilancio Pirelli 2013. Un laboratorio che ha riunito presso l’headquarter Pirelli dieci talenti emergenti, provenienti da tutto il mondo, che coordinati da Kureishi hanno interpretato e rappresentato la ruota nelle loro rispettive discipline: dalla fisica alla biologia, dall’architettura alla lirica, dalla cucina alla cinematografia. Al centro della due giorni, il talento. Che cos’è? Come si riconosce? Talenti si nasce o si diventa? Quando e come il tuo talento ti ha reso felice? “Quando un giorno – scrive Heidi - uno sconosciuto mi ha detto: ‘Tu non crei vestiti, crei bellezza’ Sono felice quando vedo le donne andare a spasso con le mie creazioni. Piccole ‘femmes fatales’ che dominano il mondo con le loro passioni’”. Cosa faresti se una mattina ti svegliassi e scoprissi che il tuo talento non c’è più? “Ne costruirei un altro! Lavorare sodo, imparare, fare errori, lavorare ancora più duramente – sempre con grande passione”. Passione, impegno e creatività che contraddistingono anche il lavoro che si nasconde dietro la forma tonda e nera del pneumatico e che Pirelli ha voluto trasmettere attraverso questa iniziativa di comunicazione. Per il terzo anno consecutivo, infatti, l’obiettivo dell’azienda milanese è di rendere il bilancio annuale – consegnato oggi agli azionisti in occasione dell’assemblea annuale - in uno strumento che mira a raccontare il talento, a cominciare da quello indispensabile alla realizzazione di una ‘ruota’, andando oltre i numeri e le tabelle che tradizionalmente compongono i volumi di bilancio. E per Heidi Paula Langvad “My wheel is a dress”, un vestito. La sua interpretazione della ruota è infatti un abito nero dalle linee arrotondate, composto da materiali fatti a mano e attraversato da trame che richiamano la gomma. “Le mie creazioni sono senza tempo, vanno e vengono tra passato e presente, creando una sorta di ciclo temporale ricco di personalità e di fascino”, scrive Heidi commentando la sua originale interpretazione della ruota. Un buon auspicio per la Bicocca che di cicli ne ha già vissuti 142 all’insegna della ricerca di forme di espressione linguistica e di comunicazione sempre innovative che negli anni hanno trasformato il biscotto giallorosso in uno dei brand più noti al mondo.
La fashion designer heidi paula langvad realizza per pirelli un abito unico ispirato alle forme, ai materiali e ai colori del pneumatico
Creato il 19 giugno 2014 da Lago Blu @lagobluNel 2012 Vogue le aveva assegnato il premio Muuse come Most Promising Designer . L’anno prima, ancora Vogue, aveva scelto lei per il prestigioso Young Vision Award. Lo stile dark della fashion designer Heidi Paula Langvad, in contrasto con i tratti somatici chiarissimi tipici della sua origine danese, è ormai largamente riconosciuto. Un’artista “timida e introversa” – secondo lo scrittore scrittore-drammaturgo anglo-pachistano Hainif Kureishi – che attraverso il suo talento, scrive Heidi, desidera “rendere le donne più sicure di sé”. Un lavoro che per Kureishi “va oltre le apparenze, oltre i tessuti, per scavare in qualcosa di più profondo e filosofico”. Artista del tessuto lei, artista della parola lui. Langdvad e Kureishi si sono incontrati a Milano in occasione del laboratorio intitolato “Spinning the Wheel”, nell’ambito del progetto di comunicazione del Bilancio Pirelli 2013. Un laboratorio che ha riunito presso l’headquarter Pirelli dieci talenti emergenti, provenienti da tutto il mondo, che coordinati da Kureishi hanno interpretato e rappresentato la ruota nelle loro rispettive discipline: dalla fisica alla biologia, dall’architettura alla lirica, dalla cucina alla cinematografia. Al centro della due giorni, il talento. Che cos’è? Come si riconosce? Talenti si nasce o si diventa? Quando e come il tuo talento ti ha reso felice? “Quando un giorno – scrive Heidi - uno sconosciuto mi ha detto: ‘Tu non crei vestiti, crei bellezza’ Sono felice quando vedo le donne andare a spasso con le mie creazioni. Piccole ‘femmes fatales’ che dominano il mondo con le loro passioni’”. Cosa faresti se una mattina ti svegliassi e scoprissi che il tuo talento non c’è più? “Ne costruirei un altro! Lavorare sodo, imparare, fare errori, lavorare ancora più duramente – sempre con grande passione”. Passione, impegno e creatività che contraddistingono anche il lavoro che si nasconde dietro la forma tonda e nera del pneumatico e che Pirelli ha voluto trasmettere attraverso questa iniziativa di comunicazione. Per il terzo anno consecutivo, infatti, l’obiettivo dell’azienda milanese è di rendere il bilancio annuale – consegnato oggi agli azionisti in occasione dell’assemblea annuale - in uno strumento che mira a raccontare il talento, a cominciare da quello indispensabile alla realizzazione di una ‘ruota’, andando oltre i numeri e le tabelle che tradizionalmente compongono i volumi di bilancio. E per Heidi Paula Langvad “My wheel is a dress”, un vestito. La sua interpretazione della ruota è infatti un abito nero dalle linee arrotondate, composto da materiali fatti a mano e attraversato da trame che richiamano la gomma. “Le mie creazioni sono senza tempo, vanno e vengono tra passato e presente, creando una sorta di ciclo temporale ricco di personalità e di fascino”, scrive Heidi commentando la sua originale interpretazione della ruota. Un buon auspicio per la Bicocca che di cicli ne ha già vissuti 142 all’insegna della ricerca di forme di espressione linguistica e di comunicazione sempre innovative che negli anni hanno trasformato il biscotto giallorosso in uno dei brand più noti al mondo.
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