Quando sono venuta ad abitare in Thailandia, dopo i primi acquisti strettamente necessari per la vita quotidiana, le prime cose “futili” che ho comprato sono stati 3 vasi di orchidee. Amavo coltivarle già in Italia e, con grande invidia di mia madre, riuscivo a farle rifiorire anno dopo anno. Qui se ne trovano di tante specie diverse e costano una cifra irrisoria a partire da circa 2 euro. Si trovano ovunque nei tanti piccoli vivai lungo la strada. La Thailandia è il maggior paese esportatore al mondo e presenta anche in natura moltissime specie selvatiche. Oltre all’esportazione il fiore reciso è molto richiesto anche dal mercato interno in quanto insieme al fiore di loto, è il più utilizzato per le offerte alle case degli spiriti ed ai templi. Qualche giorno fa leggendo un articolo su internet ho scoperto che qui a Pattaya c’è una piccola fattoria che le alleva per cui ieri sono andata a dare un’occhiata. Dopo la visita ho la conferma che questo fiore non finirà mai di affascinarmi. Nonostante non allevassero tante specie diverse e molte piante non fossero in fiore, ho trovato comunque orchidee che non avevo mai visto con forme inusuali e colori meravigliosi.
Ho scoperto poi, che oltre a quelle coltivate in vaso e a quelle con radici aeree esistono anche piante di orchidee alte fino a 3 metri che vengono coltivate per terra.
L’orchidea è uno dei fiori più amati e diffusi nel mondo. Esistono importanti associazioni, come l’inglese “Royal Horticultural Society” che si occupano di catalogare le nuove specie che vengono continuamente scoperte e di premiare gli esemplari più belli. Fu soprattutto Darwin ad appassionarsi a questa pianta. Ne studiò le tecniche di coltivazione e si dedicò alla scoperta di nuove specie. Da allora la ricerca non è ancora finita e, ad oggi, si contano già circa 35.000 specie diverse diffuse in tutti e 5 i continenti. Le orchidee sono originarie di Asia e America Centrale e del Sud, ma nel corso dei secoli si sono diffuse in tutto il mondo.E’ fra i fiori più antichi del mondo, recenti ricerche ne confermano la presenza già fra i 65 e i 78 milioni di anni fa, ben prima della scomparsa dalla terra dei dinosauri. Pensate che è stata rinvenuta una traccia di polline di un’orchidea nel torace di un’ape che si è conservato in un pezzo d’ambra.Le prime testimonianze scritte riguardo questo fiore ci arrivano dalla Cina dove veniva apprezzata già nell’età pre-imperiale. Veniva indicata con la parola “Lan” che fra i suoi significati ha appunto anche quello di “Orchidea profumata”. Confucio stesso scrive: “Il sapere e la bontà degli uomini sono paragonabili alla fragranza che si coglie in una stanza piena di “Lan”.”Il nome Orchidea invece venne coniato dal pensatore greco Teofrasto, grande botanico, che così la denominò perché una specie da lui classificata presentava due tuberi alla base delle radici simili ai testicoli maschili (Orchis in greco).C’è anche una storia mitologica legata al nome. Orchis era un giovane greco, bello e forte che amava l’universo femminile. Invitato ad un banchetto del Dio Bacco, cercò di violentare una delle sue sacerdotesse. Fu un atto ignobile che venne punito dando il giovane in pasto alle belve. Gli dei dell’Olimpo però non vollero che del bellissimo giovane non si conservasse nemmeno il ricordo e fecero sì che tra i resti del suo corpo venisse coltivata una piantina che nella forma delle radici ricordasse gli attributi di Orchis.Anche gli Aztechi adoravano le orchidee ed i popoli pre coloniali messicani apprezzavano in particolare i frutti della Vanilla, che io ignoravo essere un orchidea. E’ innegabile che questo fiore abbia una storia affascinante. Anche guardandolo, attraverso le foto che ho scattato alla fattoria, riesco a scorgere un mondo di perfezione e poesia.Info pratiche:La Orchid farm Siripon si trova a circa 10 minuti d’auto dalla Sukhumwit all’altezza della Pattaya Klang.
Indirizzo:
235/14 Moo 5, Noen Phlap Wan Road, Tambon Nong Prue
Nelle vicinanze c’è il tempio Wat Soodthawath.
Questa è una mappa che ho trovato solo dopo che mi sembra abbastanza attendibile.
Su internet avevo letto che si pagavano 20 baht per entrare, che era possibile acquistare le piante, che c’era anche un piccolo caffè e che era una destinazione turistica. Io non ho trovato nulla di tutto ciò. Sono entrata senza pagare, una ragazza che parlava poco inglese mi ha detto che non potevo acquistare le piante ( con mio grande dispiacere) e non c’era nessun bar e niente che facesse pensare a dei turisti. Probabilmente la fattoria ha vissuto in passato tempi più felici!