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La favola della legge addormentata nel bosco

Creato il 05 luglio 2011 da Silvanascricci @silvanascricci

La favola della legge addormentata nel bosco

C’era una volta una carissima amica che aveva un contenzioso di tipo economico in sede civile.

La bella ed accorta signora aveva chiesto al giudice, in base agli articoli 283 e 373 del grande libro magico del codice di procedura civile, di sospendere il pagamento di quanto stabilito fino al grado di giudizio successivo firmando col sangue, a garanzia, una fidejussione di importo doppio al dovuto garantita da un istituto bancario scelto dall’orco cattivo o dal giudice gufo quasi saggio.

La risposta del giudice, dopo lungo dibattito interiore mentre si accarezza la lunga barba bianca fu: “No.”

La dolce dama, disperata per dover versare infinitamente meno dei dieci o venti milioni di euro proposti, a modifica del CPP, nella legge finanziaria si lamentava, torcendosi le bianche ed eteree mani, lasciando impronta del suo dolore su ogni albero del bosco leguleo.

Alla fine si persuase a chiedere motivazione sulla decisione del giudice gufo quasi saggio alla vecchia e sapiente donna della foresta bolognese al fin di comprendere perchè al Piccolo Uomo Dipinto avessero concesso la sospensione delle pene e dei castighi e a lei no.

La vecchia sapiente della foresta, con un candido sorriso, le rispose ponendole un quesito: “Sei tu forse il Piccolo Uomo Dipinto?, dimori forse tu nel grande palazzo bianco?, puoi intingere la penna della legge nel sudore delle tue fatiche?”

No, no… le rispose spaventata ed intimida la fanciulla.

“Appunto!” rispose con una risata ironica e, nello stesso tempo, affettuosa la vecchia sapiente.

Cari bambini la morale della favola è talmente semplice che anche da soli la potete trovare…

NdA: il fatto di fondo è realmente accaduto.



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