Trama e recensione di La favola di Amore e Psiche, opera di Apuleio, edita da Newton Compton.
La fortuna vera di Apuleio è legata al suo romanzo intitolato Metamorfosi o Asino d’oro che parla di un giovane, che in seguito a un errore di magia, viene trasformato in asino finchè grazie alla dea Iside, mangerà rose e tornerà uomo. All’interno ci sono molti racconti, alcuni romanzeschi e alcuni mitici come La fiaba di Amore e Psiche. Apuleio concentra la trama attorno a quelli che sono i suoi interessi maggiori e cioè magia e culti misterici per i quali fu anche processato. E le numerose novelle paiono giustificare la voglia dell’autore di sfogare il suo gusto di raccontare.
Alla fine del terzo libro, per consolare una fanciulla rapita dai pirati, racconta la favola di Amore e Psiche… “Erant in quadamcivitate rex et regina: e avevano tre figlie, di cui l’ultima Psiche, bellissima, da suscitare la gelosia di Venere. Amore si innamora di lei e quando Zefiro la rapisce lui si recherà da lei ogni notte ma non può vederlo fino a quando una notte una curiositas smodata le fa illuminare le fattezze divine e rotto il patto lui fugge da lei.Alla fine l’amore trionferà e lei, resa immortale da Giove diventerà sposa di Amore.
Vorrebbe usare uno stile sermo quotidianus cioè semplice ma la sua erudizione non glielo permette e diventa ricercato e con una prosa elegante alla ricerca della bella frase, dei nova verba.