C’era una volta un uomo molto ma molto ricco che giocava a dire le bugie e a rubamazzo, che si chiamava Patata.
Era talmente abile a dire fandonie che i suoi cortigiani credevano acriticamente a tutto quello che fabulava.
Viveva, nello stesso periodo, anche un altro strano personaggio che si credeva un celtico e faceva anche credere ai suoi adulatori che i fiumi erano degli dei e venne soprannominato Celto.
I due per uno strano destino, anche per volontà del dio PO, si incontrarono e iniziarono a vagheggiare strane fantasie come quelle di distruggere il proprio paese che si chiamava, ci sembra, Italia e a togliere ai poveri per dare ai ricchi, cioè a loro stessi e ai propri cortigiani.
La cosa strana è che giocavano ad accendere fuochi nei boschi usando strani vestiti e cappelli con le corna e tutti i cortigiani li adoravano come degli dei.
Nessuno si oppose anche quelli organizzati e che potevano e che avrebbero dovuto fermarli.
Infatti questi sapevano solo dire” smettete di giocare” o “vogliamo giocare anche noi”.
Passò tanto tempo e tutti quelli che non giocavano e non erano organizzati, ed erano la maggior parte, vennero rapinati e si impoverirono.
Alla fine come nella favola che diventa incubo, quel paese di nome Italia si incendiò e venne distrutto.
Il fuoco distrusse tutto quello che trovò e divenne talmente grande l’incendio che distrusse un insieme di paesi che si chiamava Europa.
I cortigiani ringraziarono i due eroi.
Quelli che avrebbero dovuto fermare i due, si dice che si presero per mano e continuarono a dire “smettete di giocare” o “vogliamo giocare anche noi”,senza fare nulla per bloccare l’incendio.