La favolosa Audrey Hepburn
Creato il 14 gennaio 2011 da Martinacipriaretro
robabilmente qualcuno sbufferà alla vista di questo post: “Audrey Hepburn, ancora lei..”. La sua celebre foto di Colazione da Tiffany appare ossessivamente un po’ ovunque e strappa sempre un sorriso. Ma la vera Audrey era ben diversa dalla Holly Golightly del film, a cominciare dalla famosa scena della sua passeggiata all’alba davanti a Tiffany: mangiò controvoglia quel croissant poiché li detestava, avrebbe preferito di gran lunga un gelato ma la regia non lo concesse (anche se forse un gelato di prima mattino avrebbe accentuato l’eccentricità del personaggio). Insomma Audrey Hepburn nella vita reale aveva ben poco della diva, anzi oserei definirla l’anti-diva. Anche al culmine del suo successo dimostrava umiltà, una continua voglia di imparare e mettersi in gioco, un perfezionismo dinamico. Difendeva la sua privacy e si ritirò dalle scene per poter crescere i figli, curava i suoi rapporti con amore e costanza quotidianamente. Da bambina aveva vissuto dolorosamente in prima persona la seconda guerra mondiale, la terribile esperienza forse però servì a mantenere sempre ben saldi i suoi valori: sapeva ciò che contava davvero e non si lasciò mai accecare dalle luci di Hollywood. “Un’anima elegante” come la definì suo figlio nel libro a lei dedicato. Ma oltre al suo cuore d’oro è impossibile non notare in Audrey la bellissima attrice che inaugurò, negli anni 50 delle donne formose, un ideale di bellezza androgino. Fu pioniera del tubino nero di Givenchy, dei capri pant con camicia e ballerine. Semplice e chic. Minimalista ma esageratamente sensuale. Quegli occhi da cerbiatta scioglievano il cuore, e certo lei, non aveva bisogno di scoprirsi: “ho più sex appeal io sulla punta del naso di quanto ne abbiano molte altre in tutto il corpo. Non è appariscente, ma c’è ” Intorno al suo personaggio si è costruita una specie di mitologia, soprattutto nelle ultime decadi.. strategie commerciali a parte, credo fermamente che questo proliferare di libri su Audrey Hepburn non sia per la persona in sé, non vorrei sembrare cinica ma temo siano state tralasciate volutamente molto parti della sua vita(è normale e umano che tutti abbiano le proprie zone d’ombra..) ma questa attenzione è in realtà per l’idea (platonicamente parlando) del personaggio. Audrey è l’idea di perfezione femminile: bellezza e successo conciliati con amore e famiglia. Una personalità dolce, fragile, affascinante ma non sfacciata. Una grazia di vivere di chi riesce ad essere gentile, nonostante tutto, dall’alba al crepuscolo. Sfogliando le sue biografie si rimane ammagliati dalla sua prepotente luminosità, dal suo sorriso, così innocente, così sincero.. e si dubita davvero, che questo angelo, possa aver mai fatto qualcosa di male. E così la positività ti pervade, e speri, un giorno, di possedere almeno una piccola parte della magia di Audrey. Mito o mitologia, la splendida Audrey incoraggia i modi d’altri tempi: sincerità, lealtà, attenzione, amore, compassione.. e visti i nostri di tempi, leggere della sua vita e prenderla come esempio giova sicuramente a tutti.
Semplicemente meravigliosa, semplicemente Audrey Hepburn!
Nella mia libreria:
♥ Sean Hepburn Ferrer, Audrey Hepburn:un’anima elegante, Milano, TEA, 2003. (sicuramente il libro più bello su Audrey in circolazione)
♥ Yann- Brice Dherbier, a cura di, Audrey Hepburn: L’intramontabile fascino dell’eleganza, Paris, YB Editions, 2007.(Mondadori 2009)
♥ Mark Shaw, Stregati da Audrey: la vita sul set di Sabrina, Modena, Panini, 2009.
♥ Pamela Keogh, Cosa farebbe Audrey?, Venezia, Sonzogno, 2010.
♥Melissa Hellstern, How to be lovely: the Audrey Hepburn way of life, London, Portico, 2005,
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