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La fede nel cinema di oggi

Creato il 02 agosto 2013 da Gaetano63

La fede nel cinema di oggi

Dal film "Uomini di Dio"

Racconti per capire le cose

di Gaetano Vallini

Il cinema, anche quello di oggi, parla di Dio più di quanto non si pensi e più di quanto non siano disposte ad ammettere le stesse persone che vi lavorano. Perché qualsiasi espressione culturale è di per sé aperta alla ricerca e può perciò dedicarsi a narrazioni desiderose di affrontare il tema della fede. Così a volte capita che ciò avvenga anche quando l’indagine non parte dal di dentro ma da luoghi lontani dalla fede, trovando lungo il cammino quegli elementi che illuminano il racconto e l’esistenza con una luce diversa. Certo, il più delle volte non vengono date risposte. Ma il vero problema non sta tanto in questo lasciare irrisolte le questioni, quanto nel modo in cui esse vengono poste. Perché le risposte esistono già in nuce nei quesiti, se questi sono esposti correttamente. E così, più che sulle soluzioni — lasciate all’interpretazione di ciascuno — è sulla qualità e sulla pregnanza delle domande che si sono concentrati Francesco Giraldo e Arianna Prevedello, curatori del libro La fede nel cinema di oggi (Cantalupa, Effatà, 2013, pagine 221, euro 15) che, come si legge nel sottotitolo, indaga «inquietudini e speranze in 14 film». 

La fede nel cinema di oggi

Dal film "L'amore inatteso"

Realizzato dall’Associazione cattolica esercenti cinema (Acec) in occasione dell’Anno della fede e pensato come un sussidio per la catechesi e la riflessione pastorale, il volume presenta opere significative d’incontro tra cinema e fede, come Corpo celeste, Uomini di Dio, Il villaggio di cartone, L’amore inatteso e La sposa promessa.  E partendo dalla constatazione che la verità sull’uomo e sulla vita non è un’esclusiva  dei cristiani e che c’è sempre un lungo cammino di ricerca da compiere, gli autori sono convinti, come rileva nell’introduzione monsignor Roberto Busti, vescovo di Mantova e presidente dell’Acec,  che «dalle pieghe di storie di uomini e di donne del nostro tempo si dipanano orizzonti di senso che travalicano il banale dato esistenziale, per imporsi spesso come figurae Christi, imperfette e doloranti talora, ma colme di desiderio e di significati».Dei film analizzati alcuni sono di facile accessibilità, altri sono più problematici, come Lourdes o Pietà. Per ciascuno c’è una scheda che offre una chiave interpretativa e un indirizzo per la riflessione, sempre però con uno sguardo rispettoso e non escludente per nessuna appartenenza o sensibilità. Ma l’idea di fondo, come sottolinea il teologo Brunetto Salvarani in un breve saggio che delinea una lettura  pastorale ai film, è «che la fede cristiana si capisce veramente solo raccontando una storia». Nella consapevolezza anche che «la capacità umana di immaginare la realtà può condurci a esprimere cose non avvenute stando a una conoscenza scientifica, ma non per questo meno vere».(©L'Osservatore Romano – 3 agosto 2013)

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