Dal 19 al 21 di ottobre nel piccolo comune di Appignano , (poco più di 4.000 abitanti) verrà effettuata la 10 edizione della festa di particolari ecotipi di fagiolo, cece e roveja (quest’ultima veramente poco nota) e potete vederla con un piatto insieme alla fava (Pinciarelli di Roveja).
Come altri piatti, anche questi venivano cotti nelle pigne di coccio, dal momento che il camino e il fuoco a legna erano l’unica fonte di calore. Dal connubio con queste terrecotte, peraltro presenti, in mostra e vendita per le vie del borgo (che ha belle mura medievali che lo circondano ) derivava un profumo e quindi un sapore del tutto particolare in quanto cuocendo a fuoco lento, i profumi non evaporavano.
Quindi oltre al benessere apportato da questi 3 legumi a livello alimentare, la modalità del servirli su ciotole di terracotta realizzate dai Maestri Vasai Appignanesi, rende la degustazione quasi una riscoperta di una tradizione e di un sapore diciamo “slow”.
Peraltro finito il cibo…il piatto resta al fortunato assaggiatore.
Anche le lenticchie saranno della partita ma c’è interesse a degustare un particolare fagiolo, varietà Solfi,molto digeribile per la presenza di una buccia sottile e per un basso contenuto di fattori antinutrizionali , il tutto studiato e preservato da un’ottima struttura di Ricerca presente a Monsapolo del Tronto (AP).