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Il ministro Gianfranco Rotondi per la seconda volta nel giro di un mese non è stato invitato dai suoi amichetti del Popolo delle Libertà a un incontro con loro: "Sono stato messo all'opposizione. Sono l'unico ministro che non è stato invitato alla festa del Pdl", ha detto premendo contro il suo volto in lacrime il cuscino per soffocare il singhiozzo.
Meno di un mese fa era successa la stessa cosa: si erano dimenticati di invitarlo al vertice del partito. Qualche malalingua si chiedeva se la sua Democrazia Cristiana per le Autonomie fosse parte del Pdl o di una coalizione di governo. Alla domanda gli interlocutori hanno replicato con un altro quesito: "Chi?".
Nessuno aveva pensato a lui che, a fine luglio, aveva invitato tutti ma proprio tutti quanti - addirittura Sergio De Gregorio che si era mangiato tutte le pizzette- alla sua festa di compleanno (tutti tranne Gianfranco Fini, perché lui non è amico di nessuno). Si aspettava così, il piccolo Rotondi, di essere ricambiato dai suoi compagni. Quella festa l'avrebbe reso il ragazzo più popolare di tutta la scuola, una festa memorabile che si sarebbe ricordata a lungo. Ma così non è stato, tutti si sono dimenticati presto di lui.
Il ragazzo che portava i dischi per ballare i lenti non è stato invitato due volte. "Non importa, sai, c'avevo judo", ha risposto inizialmente con tono malinconico, per poi inacidirsi: “Trarremo presto le conseguenze di un trattamento per noi inaccettabile e sinceramente anche inspiegabile” - ha detto - "ho in serbo una sorpresina". Si tratterebbe dell'ennesimo improbabile e improponibile agglomerato post-democristiano che dovrebbe togliere sostegno al fighetto della classe, Silvio Berlusconi, quello che ruba sempre (la scena). Una sorpresona. "Guarda che non sei originale, l'ha già fatto Fini", gli ha risposto una compagna un po' snob.
A ciò Rotondi ha reagito in modo ancora più duro: "Basta! Questa festa è insoddisfacente, ma ne ho un'altra nella mia mente. Una festa molto particolare dove saranno invitati tutti: molti amici, molti nemici e anche Panino". Sì, una festa dove sarà invitato anche un grande escluso di quest'anno, Roberto Cota, che il Partito Democatico s'è dimenticato di invitare alla sua festa nazionale che si tiene proprio sotto la sua cameretta in piazza Castello. Anche quello, sì, un dispetto bello e buono.
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