Mi sorprende sempre quando scopro che festeggiare l'otto marzo significhi per tante donne SOLO cene in pizzeria a menù fisso, spettacolini di uomini discinti, minigonne inguinali. O al massimo ci si concede una serena tranquilla, in libera uscita, fra amiche. Che già pensare di essere in libera uscita, non è poi così divertente!
Per me l'otto marzo, è sempre, quasi esclusivamente, stato una giornata di riflessione sulla condizione della donna e magari anche un'occasione per celebrare i successi delle donne in vari campi o per ricordare le grandi menti del passato. Confesso che mi porta alla mente più noiosi dibattiti, piuttosto che feste folli.
Il 2012, però è diverso, perché ci offre un tema ben triste per questo 8 marzo, un tema che oscura un po' tutto il resto, che fa perdere un po' la voglia di festeggiare o celebrare, ma che forse dovrebbe far venir voglia di fermarsi un momento a pensare.
A febbraio, Rashida Manjoo ha parlato chiaramente di femminicidio anche in Italia, per capirci termine femminicidio è usato per descrivere l'assassinio di 500 donne a Ciudad Juarez in Messico nel 1993. Assassinii di una barbarie raccapricciante di cui si parla anche in un film con Jennifer Lopez, Border Town. Le parole della relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne sul nostro Paese, non hanno, stranamente, scosso più di tanto l'opinione pubblica. Forse perché eravamo tutti occupati dal Festival di Sanremo e dalla fafallina di Belen?
Perché è stata così dura con l'Italia? Perché è stato usato un termine così forte come femminicidio? Un parola tremenda che vuol dire uccisione di donne in quanto donne, una parola che richiama una violenza inaudita, insensata.
Perché in Italia, le donne vittime di omicidio sono passate da 101 nel 2006 a 127 nel 2010. Che vuol dire che nel 2010, ogni 3 giorni (ogni 3 giorni!) una donna veniva assassinata. Se volete andare alle fonti, potete leggere la ricerca della Casa delle Donne di Bologna sul tema.
E se non bastasse, veniva assassinata nella maggior parte dei casi da una persona con cui aveva condiviso sentimenti, speranze, quotidianità.
Una situazione di una gravità impressionante, che la crisi economica che stiamo vivendo rischia di peggiorare ancora, una situazione su cui bisogna invece agire con forza. Prima di tutto informandosi. Si può anche decidere di prendersi una libera uscita mentale, magari non leggera e piacevole, ma utile.
Voi come festeggiate l'otto marzo?
Due articoli che si possono leggere sull'argomento http://www.linkiesta.it/situazione-femminile-in-italia-violenze e http://blog.panorama.it/italia/2012/02/23/lorrore-italiano-del-femminicidio-e-la-sconfitta-di-un-intero-paese