
Prima che arrivasse Halloween, prima che si cominciassero a vendere cappelli da strega e mantelli da vampiro, i morti, da tempi immemori qui si sono sempre festeggiati così. Con i falò di ginestre per illuminare il cammino delle anime e le zucche intagliate ed illuminate per indicare l'entrata di casa. La tradizione è antica e le anche se le coincidenze con la festività anglosassone sono tante, resta sempre unica nel sue genere. Un appuntamento fisso a cui e impossibile mancare e che di anno in anno raccoglie sempre più visitatori.



L'aria si riempie di lapilli di cenere e fumo, di profumo di carne arrosto e di musica.Il vino mantiene caldi e le continue discese e salite temprano il fisico e aiutano a fronteggiare l'umidità e il freddo che inesorabili scendono a partire da una certa ora.
L'ospitalità degli Orsaresi è quella antica della gente di montagna, quella che non si trova più nemmeno nelle favole, ti invitano allo loro tavola dividendo con te tutto, il pane buono e la salsiccia ancora rovente di brace, il vino casereccio e il caciocavallo piccante. Imbarazzati da tanta ospitalità vorresti ricambiare in qualunque modo, ma a loro va bene così e la festa dei vivi questa e aiuta a ricordarci che bisogna prendersi cura gli uni degli altri prima che sia troppo tardi. Prima che smarrita la strada di casa avremmo bisogno di un falò di ginestre per ritrovarla.





L'aria che si respira è quella acre e densa di fumo, gioiosa e movimentata di chi ha alzato un pò il gomito, con il vinello che scende facile e poi sale pesante, che suona di musiche balcaniche, esoteriche e tarantelle. è la festa dove incontri tutti, come un appuntamento tacito a cui non puoi mancare, ogni tre passi un ciao, un abbraccio, un stretta di mano, dieci minuti di chiacchiere e quando arrivi giù, in largo San Michele è già cominciato il concerto. Ma poco importa, spontaneamente negli angoli dei vicoli ci si ferma a cantare e a suonare, basta una chitarra un paio di nacchere o una percussione improvvisata e una bella voce forte magari schiarita da un bel bicchiere di vino.




Se poi si ha voglia di essere in paese dal pomeriggio, ci sono i laboratori di intaglio degli ortaggi, per l'occasione il più gettonato è ovviamente la zucca e se ne vedono delle belle, anzi delle bellissime.








Ora mi vesto da pro loco e faccio un po' di propaganda turistica, il prossimo 1°novembre tutti ad Orsara per la festa dei fucacoste. Anche solo per aver una buona occasione per darsi all'ubriachezza molesta, al pogo selvaggio al suo di violini e clarinetti o all'euforia felice e spensierata in una sera di inizio novembre.
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Song: BELLA CIAO- Modena City Ramblers & Goran Bregovic






