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La “festa” di Titti e Renato: quando la stronzaggine diventa uno stile di vita.

Creato il 09 luglio 2011 da Gianna
La “festa” di Titti e Renato: quando la stronzaggine diventa uno stile di vita. Mi permetto di chiamarli per nome perché ormai entrano così spesso nelle nostre giornate che mi sembrano di famiglia e sicuramente il loro matrimonio avrà la possibilità di oscurare gli altri due recenti che tanto ci hanno deliziato in questi ultimi tempi. 
Credo però che i motivi della sua risonanza mediatica saranno un po’ diversi: primo fra tutti il fatto che ci sia l’intenzione, da parte della sua “Italia peggiore” di rovinargli la festaPoi pare che anche i poliziotti del Coisp, colpiti dai tagli e definiti più volte “panzoni”, abbiano intenzione di consegnargli, dopo averci provato per due volte in altre occasioni, il loro regalo di nozze: le loro sagome pugnalate alle spalle. Tutto questo, oltre che a ribadire la pessima considerazione di cui gode il nostro beneamato, renderà perlomeno difficoltoso il controllo della situazione e questo potrebbe essere già sufficiente a togliere qualche piccola soddisfazione. 
Infine c’è la particolarità della lista nozze che Dagospia mette a disposizione con dovizia di particolari. 
Che dire? Certo Titti e Renato non sono una coppia qualunque, non foss’altro che per un certo squilibrio d’altezza, ma non hanno sicuramente quella caratura che contraddistingue i reali d’Inghilterra e di Montecarlo. Ora io non ho notizie sulle liste nozze di questi ultimi, non me ne sono interessata; quello che penso davvero è che non siano paragonabili, anche se qualsiasi eccesso, anche da parte di un’aristocrazia regnante, non è giustificabile  comunque, soprattutto in tempi così vicini alle bibliche vacche magre.
Pare invece che i nostri eroi abbiano deciso di darsi al lusso sfrenato:-54 lampade in nichel ottone e oro, da un minimo di 200 euro ad un massimo di 1.000 per un pezzo, -10 tappeti “vintage” fino a 6.000 euro, obbligatoriamente a pelo raso sennò Renato ci si perde,-7 tavoli da pranzo, -6 fioriere, -cristalliere da 5.000 euro, -capitelli, -due testiere da letto matrimoniale,-tre olivi per il giardino, per un valore di 4.500 euro, uno dei quali già prenotato da Tremonti,-due palme da 2.000 euro l’una, -4 melograni, decisamente più economici, da 800 euro.
Non mi chiedo dove la mettono tutta ’sta roba perché immagino che il posto ce l’abbiano, e immagino pure che gli invitati alla real-cerimonia non abbiano nessun problema ad accontentare i due colombi. Anzi, più spenderanno più si meriteranno l’eterna gratitudine del ministro che avrà così modo di valutare su una base reale il grado di simpatia che riscuote fra i suoi colleghi dimenticando quell’increscioso episodio malamente strumentalizzato. Perché è così che si valutano le persone, in base alle loro possibilità economiche: più sono alte e più le persone sono degne di considerazione. E non è proprio il caso di fare polemiche se per un giorno il nostro instancabile persecutore di fannulloni e bamboccioni si dimenticherà della sua missione concedendosi un po’ di sano protagonismo con relativa abbuffata di ricchezza. E se quell’Italia peggiore continuerà a non essere d’accordo con i suoi metodi, pazienza! 
Che mangino delle brioches!

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