BIANCANEVE E I SETTE NANI
Era il 1889, in una landa desolata della Svezia, un angelo suonava il suo violino, il suo cammino era segnato dal suo passo lento e allo stesso tempo deciso. Il suo lungo velo, da cui uscivano le maestose ali, lasciava il segno nella bianca neve. Quel giorno l’eclissi di luna rappresentò l’inizio della profezia. Sarebbe nata una bambina speciale. Non una bambina qualunque, una bambina che avrebbe condotto la battaglia più grande degli ultimi mille lustri. Una bambina che non avrebbe condotto eserciti, ma una fanciulla che sarebbe riuscita ad eliminare il grosso mannaro che viveva nella foresta bruna da cinquecento anni e più. Il mannaro mieteva vittime, per lui sacrificali.Non risparmiava niente e nessuno, correva su per la collina vicina, poi scendeva giù nel villaggio, nelle campagne faceva stragi di persone e altri animali. La sua brama, la sua voracità erano insaziabili.L’angelo si trovò così ad avvicinarsi pian piano, suonando sempre il suo motivo malinconico, verso la casa più vicina alla collina. Era la casa di una semplice famiglia di contadini. La discesa dalla collina bianca dell’essere magnifico era inesorabile. Avrebbe suonato il suo triste motivo davanti l’ingresso della casa. Era una casa piccola, ma dai mattoni tagliati e montati perfettamente. Una di quelle case che tutti sognerebbero di avere. Di tanto in tanto, il comignolo emanava il suo fumo.L’angelo spettacolare, alto, bello, dai piedi scalzi arrivò fin quasi davanti la porta d’ingresso, cominciò a trasmettere il suo messaggio sottoforma di motivo sordo e persistente con un ritornello che ritornava ogni quattro versi :
La bambina dai capelli rossiAmica dei pettirossiCon la sua spada il lupo dilaniaE la cupa notte con la sua lama abbaglia
Non ebbe il tempo di completare la mesta canzone che il mannaro la squarciò. Con una balzo degno della sua fama le spezzò il collo.La signora si svegliò di soprassalto, era un incubo, corse fuori a vedere. L’eclissi stava ora terminando, e la luce della luna illuminò la rossa neve colma di sangue. La neve che cadeva copiosa non riusciva a coprire quell’orrenda traccia. La donna svenne, poiché era incinta.Quando nacque la bambina, decise di chiamarla Biancaneve, poiché non doveva essere la scena di rosso sangue a vincere, ma la visone della candida neve. Il padre avrebbe voluta chiamarla Rossaneve, in ricordo dell’angelo squarciato. Ma vinse la volontà della madre.La bambina dai capelli abbacinanti crebbe, conobbe un ragazzo di nobili origini al mercato, a cui narrò la profezia. Tutti coloro a cui veniva narrata la storia credevano subito alle sue parole e pendevano dalle sue labbra carnose. Si vide subito che aveva la stoffa da combattente. Così il principe decise di aiutarla nell’impresa. Anche i nani che portavano avanti i lavori del villaggio si unirono a loro. Erano sette, unti, sporchi, tutti tarchiati, del resto piaceva loro molto la birra e non si lavavano quasi mai.La forza di nove persone si rivelò efficace. I nani tesero un’imboscata al grosso mannaro. Era alto almeno tre metri, lungo sette e il suo pelo lunghissimo avrebbe messo paura anche alla più coraggiosa delle bestie o persone. I tre piccolissimi nani, rispetto alla sua mole erano quasi invisibili. I primi tre si lanciarono su di lui, che con una zampata fece volare il primo, poi il secondo ed infine con il muso getto in aria l’ultimo dei tre. Intanto gli altri nani cominciarono a scagliare frecce, lanciare pietre, urlare e ululare quasi a renderlo con lo scherno vulnerabile perché accecato dalla rabbia. Talmente erano tante le frecce che riuscivano a rallentarlo. Intanto arrivò Biancaneve, la quale cominciò a brandire la spada. Affondando colpi fendenti ne squarciò due zampe, ma con l’ultimo colpo la spada volò in aria andando quasi a trafiggere uno dei nani inermi, svenuti per terra.Il principe, quasi a sembrare un elfo scagliò tre dardi così veloci e precisi che non lasciarono scampo alla bestia, che sembrò accasciarsi. Non era finito il pericolo, la bestia si diede nuovamente all’inseguimento dei poveri nani, che saettavano dietro una pietra, ora dietro un tronco. Biancaneve determinata e caparbia, non accecata dall’ira, ma saggia come una guerriera spiccò un salto da un albero dove era salita e trafisse la testa del mannaro. Ormai sfiancato e stremato il mannaro chiuse gli occhi per sempre.L’angelo prima di morire non aveva ultimato le strofe della canzone, dove avrebbe indicato il nome per chiamare la fanciulla. Si sarebbe dovuta chiamare Rossaneve dai capelli cremisi, altrimenti sarebbe nato un drago malefico. Biancaneve, una volta comparso il drago, capì che la chiave della soluzione erano i suoi capelli, così tagliò una ciocca lasciandola cadere sul terreno innevato. La neve bianca vinceva sul sangue versato. Biancaneve visse con il principe, con cui portò avanti tante battaglie vinte grazie alla loro unione.
Luigi Carmina
Cari amici lettori, scrittori e poeti,
oggi ho il piacere di incontrare Luigi Carmina, arrivato al secondo posto del Concorso Letterario di Io Scrittore Blog 'La Fiaba Capovolta' con il suo racconto breve 'Biancaneve e i sette Nani'.Conosciamo meglio Luigi.
Nato a Palermo nel 1985, vive i primi quattro anni nella città natale. In seguito si trasferisce con la famiglia a Canicattì, paese della provincia di Agrigento. Ivi frequenta la scuola elementare, scuola media ed in seguito il liceo scientifico. Nel 2005 si trasferisce nuovamente a Palermo. Ivi frequenta il corso di laurea di lettere moderne.Credente convinto, ma riluttante verso qualsiasi forma di religione. È impegnato in varie associazioni studentesche universitarie, culturali e cittadine, oltre ad essere un attivista politico. Ama inoltre la lettura di libri di ogni genere, dal fantasy al thriller, oltre alla saggistica. Ha l’hobby pure per la fotografia e il montaggio di video.Il romanzo “RACCONTI hUNDERGOUND” è la sua prima pubblicazione.
LUIGI CARMINA
Ho intervistato Luigi per sapere qualcosa in più su di lui e farlo conoscere ai nostri amici lettori, scrittori e poeti.
1) CIAO LUIGI, INNANZITUTTO BENVENUTO E BENTROVATO. PARLACI UN Pò DI TE: CHI è LUIGI CARMINA?
Ciao a tutti i lettori, e ai curatori del blog ! Sono uno studente della facoltà di lettere e filosofia di Palermo. Ho vissuto la mia infanzia a Canicattì, un paese in provincia di Agrigento. Terminato il liceo mi sono trasferito a Palermo, la mia città natale. Mi occupo anche di associazioni, e di attivismo nel territorio urbano.
2) SEI UN ASPIRANTE SCRITTORE/AUTORE, O LO FAI SOLO PER HOBBY?
La scrittura non è solo un hobby, è una vera passione. Ho già pubblicato un romanzo, dal titolo "RACCONTI hUNDERGROUND" , editato nel luglio 2011. Inoltre ho già scritto altri romanzi, poesie e racconti.
3) MI CONGRATULO PER IL TUO AVVINCENTE RACCONTO IN CUI BIANCANEVE NON è UNA DOCILE E FRAGILE RAGAZZA INNOCENTE, MA UN'EROINA DECISA E BATTAGLIERA. DA DOVE è SCATURITA QUESTA IDEA?
Nel racconto ho voluto dare un certo peso alle profezie, cioè al destino che spingerà la ragazza ad uccidere il mostro. Anche se questo destino influirà in parte rispetto alla volontà della ragazza di reagire. Il mostro rappresenta tutti quei limiti che il mondo e la società attuali pongono contro l'emancipazione e l'equiparazione dei diritti delle donne. Da qui scaturisce la scelta di una Biancaneve agguerrita, che non si arrende e che reagisce alle avversità.
4) QUESTA FIGURA DELLA PROTAGONISTA DEL TUO RACCONTO SI IDENTIFICA CON L'IDEALE DELLA 'DONNA PERFETTA' PER TE, O CREDI CHE L'ALTRO SESSO DEBBA ESSERE PIUTTOSTO COME LA CLASSICA BIANCANEVE?
No, la ragazza ideale è un connubio di queste caratteristiche, cioè una ragazza dolce, gentile nell'animo, ma che sa il fatto suo e reagisce al momento giusto.
5) LEGGI MOLTO? E QUALI AUTORI PREFERISCI?
Leggo moltissimo, dai romanzi fantasy ai gialli, passando dai thriller ai romanzi drammatici. I miei autori preferiti sono Herman Hesse, Pirandello e Tolkien
6) HAI DATO UN'OCCHIATA AL BLOG E ALLE SUE ATTIVITA'? MI PIACEREBBE CHE LASCIASSI UN COMMENTO.
Il blog è interessante, la grafica pungente, il suo sfondo nero e i contenuti lo rendono affascinante, come avesse una struttura fantasy, coinvolgendo però vari generi letterari. Talvolta dona una sensazione di decadenza rock; talaltra, lì dove le pagine si riempiono di colori sembra esprimere le sfumature dell'anima. Inoltre organizzando concorsi originali pone la luce su quegli autori che desiderano scrivere e confrontarsi.
TI RINGRAZIO VIVAMENTE PER AVER ACCETTATO DI ESSERE INTERVISTATO, TI AUGURO IN BOCCA AL LUPO PER OGNI TUO PROGETTO.
Grazie a tutti voi per l'occasione data e per aver ideato questo concorso, e grazie ai lettori di questo blog. A presto, e in bocca al lupo anche a voi.
Intervista a cura di Lucilla Leone
Ora diamo spazio alla RECENSIONE del racconto 'BIANCANEVE E I SETTE NANI' a cura dell'autrice Ilaria Militello.
RECENSIONE
“Era il 1889, in una landa desolata della Svezia, un angelo suonava il suo violino, il suo cammino era segnato dal suo passo lento e allo stesso tempo deciso.”Ecco come comincia questa versione molto fantasy della favola Biancaneve e i sette nani di Luigi Carmina. Una storia che in due sole pagine ti tiene con il fiato sospeso e che entusiasma. In questo racconto Biancaneve è una bimba speciale che con la sua nascita da inizio a una profezia. Non aspettatevi quindi di leggere una storia di una principessa che vive nel lusso, assolutamente, anzi troverete una Biancaneve audace e coraggiosa, che lotta contro un mannaro e un drago invece che preparare torte e spazzare la casetta dei nani. Non attende di sicuro che sia il principe azzurro a svegliarla e portarla via sul suo cavallo bianco dopo che la strega la inganna con la mela. No, lei è la vera eroina della storia, non è una principessa indifesa da salvare, ma una forte combattente. Nessun cacciatore e nessuna strega possono spaventarla, lei affronta il pericolo e senza paura.
Ilaria Militello