Oggi ho letto sul “Fatto Quotidiano” un articolo che utilizzava un paragone alquanto ardito e bizzarro ma, fondamentalmente, vero o, almeno, verosimile.
La fiducia al governo berlusconiano sarebbe nata esattamente un mese fa, il 14 novembre alle ore 13.10 ad Abu Dhabi, quando la Ferrari fermò anzi tempo Alonso facendo perdere il mondiale alla rossa di Maranello.
Poichè, sostinene Luigi Galella, “se la Ferrari avesse vinto il mondiale Luca Cordero di Montezemolo avrebbe annunciato la sua trionfale discesa in campo per dare sostanza al nascente Terzo Polo. Un cambio gomme anticipato: le Slinding Doors della politica italiana”.
Il paragone si fa ancor più audace: “Poche gocce d’acqua in più o in meno – scrive Victor Hugo ne I Miserabili – cambiarono l’avvenire dell’europa”.
“Perchè a Waterloo piovve la notte del 7 giugno del 1815 e il terreno fangoso determinò il fatale ritardo dei piani d’attacco. La pesante artiglieria di Napoleone non potè spostarsi in tempo, consentendo il ricongiungimento dell’esercito prussiano a quello britannico”.
“Non sembri pretestuosa l’evocazione della battaglia finale. La storia non si ripete mai identica, certo, ma qualche volta si duplica, per metafora. E le quattro infauste gomme ferrariste somigliano molto alle gocce di pioggia nella spianata di Mont Saint-Jean”.
Se la metafora può anche essere utilizzata per la situazione generale trovo faticosissimo riconoscere in qualcuno degli odierni protagonisti un Napoleone, un Wellington.
Ma, in fondo, si può avere anche una Waterloo senza Napoleone o Wellington, ma con l’urlo di Cambronne, unico vero trionfatore, che disperatamente, solitario echeggia.
Poi, adesso che ci penso, pioveva ad Abu Dhabi nel pomeriggio del 14 novembre 2010, esattamente come pioveva a Waterloo la notte del 17 giugno 1815…