Giordana Gradara:
Giordana Gradara è nata a Cesena nel 1985. Si è laureata in giurisprudenza nel 2008 e attualmente lavora come impiegata. Coltiva da anni la passione per la narrativa d’avventura, che la porta a scrivere “La figlia della dea”, il suo primo romanzo.
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Autore: Giordana Gradara
Serie: #
Edito da: Zerounoundici Edizioni
Prezzo: 15,00 €
Genere: Fantasy, Avventura
Pagine: 200 pg.
Voto:
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Trama: Nilys è una ragazza cresciuta su di una nave pirata capitanata dal fratello, il temibile e famosissimo Falco Nero. La ragazza poco conosce delle proprie origini, e quando giunta a terra viene rapita e convinta che lei è la “figlia della Dea”, l’unica che potrà salvare la città dalla distruzione, Nilys accetta questa spiegazione e va incontro al suo destino…
Estratto: Leggi online le prime pagine del romanzo!
Recensione: Credo che il romanzo abbia un inizio immediatamente coinvolgente. Ci viene presentata questa ragazza che immaginiamo bellissima e molto sfrontata, coraggiosa e forte, che si comporta come un qualunque altro marinaio della nave sui cui ormai vive. Nilys si sente una pirata come i suoi compagni e noi lettori la vediamo appunto così. Mente lei ci affascina lottando contro l’apparente nemico, ci rendiamo anche conto di quanto ingenua e forse un tantino capricciosa sia e allora esprimiamo il verdetto: ci piace!
Poco alla volta scopriamo un po’ di più dei vari personaggi e ciò che leggiamo di loro ci piace sempre di più: il fratello forte e rispettato, uomo d’onore; la sua spalla destra, Garrett, fidato e sincero. Insomma ci sono gli ingredienti giusti per una storia d’avventura, amore, lealtà.
Ma quando incontriamo Draug, il terribile (?) rapitore di Nylis, ecco che entriamo in confusione. Dobbiamo odiare Draug per la sua arroganza? Dobbiamo ricrederci su di lui per il trattamento gentile che riserva alla ragazza? Dovremmo disprezzarlo perchè pare che la stia ingannando? O ancora dobbiamo rivalutarlo per l’affetto verso la sua donna e il figlio?
Ecco, è da quel punto in poi che il romanzo inizia a perdere la sua forza. I personaggi sono confusi. Nilys ricorda di essere coraggiosa o anche un tantino capricciosa solo ogni tanto, gli altri si impiattiscono allo stesso livello. Non c’è più differenza tra Garrett o il Falco Nero o lo stesso Draug: nessuno irrompe più sulla scena in maniera decisiva.
E, mi dispiace, ma altrettanto capita con lo sviluppo della storia: al rapimento si intreccia la storia di una guerra di una città, no dell’impero, no entra in gioco il sommo sacerdote… e all’imporvviso noi lettori ci perdiamo tra le varie congetture.
Ne sarebbe potuta uscire una storia molto più forte se avesse avuto una linearità, ma prende troppe direzioni che poi alla fine dovrebbero sì intrecciarsi, ma ciò accade sulla carta mentre il lettore si è definitvamente perso. E un po’ dispiace, perchè sappiamo che a quei personaggi ci saremmo potuti affezionare, ma ogni emozione è stata eliminata dal romanzo, e non abbiamo potuto farci coinvolgere a pieno.