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La Figlia Della Luna di Patricia Briggs

Creato il 08 agosto 2010 da Lamiatestafralenuvole

Per dare la possibilità di capire un pò che tipo di lettrice “Fantasy” sono premetto che:

* lo status della mia relazione con i vampiri è ben descritto dalla espressione “it’s complicated” ;

* detesto JR Ward;

* preferisco il fantasy al sotto-genere urban fantasy (per intenderci mi piacciono J.R. Rowling, Philip Phulmann, Robin McKinley, Kristin Cashore, Megan Whalen Turner) e non faccio troppa distinzione tra “libri per ragazzi” o “libri per adulti”;

* negli ultimi 12 mesi i due libri più belli che letto in questa categoria sono Hunger Games di Suzanne Collins e Graceling di Kristin Cashore;

* ad oggi in categoria “urban fantasy” per adulti direi che in testa alla mia classifica metto la serie Kate Daniels di Ilona Andrews (sono moglie e marito) che però non è ancora stata tradotta in italiano;

* recentemente ho iniziato e abbandonato il primo libro della serie di Merry Gentry di Laurell K. Hamilton, non per bacchettonaggine ma per noia;

e ora veniamo al romanzo La Figlia della Luna , si tratta del primo libro della serie urban fantasy  Mercy Thompson di Patricia Briggs (sono stati pubblicati cinque libri e il sesto è in arrivo), a me è piaciuto molto, ecco un breve estratto:

In città è il lupo silenzioso quello che ti uccide. I lupi mannari possono impiegare fino a quindici minuti per cambiare forma, e per loro la mutazione è dolorosa, il che è una cosa da tenere a mente. I licantropi non sono comunque i più amichevoli fra gli animali, ma quando hanno appena cambiato forma, è una buona idea lasciarli stare per un po’. La mutazione dei camminatori — la mia, per lo meno, dato che non conosco altri camminatori — è rapida e indolore. Un momento prima sono una persona, quella dopo un coyote: magia pura.”

E questa è la copertina italiana (per una volta molto meglio di quella americana, troppo sexy e fuorviante):

La Figlia Della Luna di Patricia BriggsLa trama dal sito BOL:

Mercy fa il meccanico, ma è anche un coyote mutaforma, ed è stata cresciuta dai lupi mannari. Vive nell’area di Tri-Cities, nello Stato di Washington. Il mondo che la circonda sembra normale, ma nell’era delle tecnologie diventa sempre più difficile per le creature dell’Altromondo restare nascoste. La vita di Mercy sembra tranquilla e simile a quella di tutti gli altri, anche se i suoi amici sono troll, gremlin, vampiri e naturalmente lupi mannari. Quando un ragazzino senzatetto si presenta al suo negozio in cerca di un lavoro, lei pensa subito che si tratti di un giovane mannaro che non ha ancora imparato a controllare i propri poteri. Ma c’è un vampiro molto potente sulle tracce di quel ragazzo, e Mercy decide di chiedere l’aiuto del sexy mannaro dominante Adam; ben presto la situazione precipita, trasformandosi in una vera e propria guerra tra clan di non morti, mentre dal passato di Mercedes riappare un ex fidanzato che non accetta che la loro storia sia finita…

Il punto di forza di questo libro è che Patricia Briggs costruisce sulla carta un mondo fantastico che dopo qualche pagina diventa concreto e realistico.

Briggs  dettaglia gli usi e i costumi che caratterizzano la società dei lupi mannari, siamo tutti d’accordo che si tratta di fiction, non è realtà, ma l’autrice definisce regole chiare e questo le permette di dare una certa solidità, diciamo credibilità, alla narrazione. Alla fine del libro ero in grado di prevedere determinati comportamenti dei personaggi in base alla loro “razza” di appartenenza (lupo mannaro, vampiro, …, ce ne sono parecchi) .

E poi Mercy è un’eroina irresistibile, ben diversa da tutti quei personaggi femminili egocentrici che non fanno altro che lamentarsi, non hanno più fiducia nell’altro sesso perchè sono stati traditi in passato, oppure fanno di tutto perchè rientrano in categoria “fate” (no non sono bacchettona, si detesto Meredith Gentry) …. in generale mi piacciono le eroine cazzute (vedi Katsa di Graceling,  Kate della serie Kate Daniels di Ilona Andrews e Katniss della serie di Suzanne Collins, iniziano tutte per k? apparentemente si…) e detesto fondamentalmente due cose: l’ ossessione totale verso il personaggio maschile di riferimento & il saper fare poco o niente.

Mercy non è così. E’ tosta, intelligente, sarcastica, fa il meccanico per vivere, ha una laurea in storia, in generale cerca di farsi i fatti suoi (o almeno ci prova) ma non è una cinica, anzi !

Mercy appartiene alla rara specie dei “camminatori” cioè può trasformarsi in un coyote quando e come le pare (e lo fa spesso soprattutto se deve affrontare un combattimento), sua madre è una normalissima umana, il padre non l’ha praticamente mai conosciuto ma è da lui che ha ereditato questo dono.

Mercy è stata cresciuta nell’ambito della comunità dei lupi mannari più potente del Nord America ma ora vive da sola con la sua gatta a Washington, il suo vicino di casa è Adam Hauptman, l’Alpha di riferimento (cioè il capo)  della comunità dei lupi mannari della Columbia.

Adam è un lupo mannaro dominante con manie di controllo, Mercy non è felicissima di averlo come vicino di casa ma da quando si possono scegliere i vicini? Mercy è intelligente, è cresciuta tra i lupi mannari, sa cosa si può fare e quando invece si oltrepassa la linea e si rischia la pelle. Non sono cattivi ma serve un pò di cautela.

La Figlia della Luna è sicuramente un’avventura “trainata” dalla forza del personaggio di Mercy Thomspon, da buon meccanico Mercy non ha paura di sporcarsi le mani e quando la vita di Adam e di sua figlia Jess è in pericolo, Mercy scatta all’azione e il suo aiuto si rivela fondamentale.

La storia inizia con un buon ritmo (è una sorta di poliziesco senza poliziotti) ma verso la fine perde colpi perchè mentre i “buoni” sono personaggi ben costruiti, il “cattivo” non mi ha troppo convinto (e un buon cattivo è fondamentale in questo genere di storie), diciamo che  le “motivazioni” del cattivo lasciano un pò a desiderare.

Tra Mercy e Adam c’è feeling (anche perchè lei non essendo un lupo mannaro rifiuta di seguire le direttive di lui,  lui ha qualche difficoltà a gestire il concetto del “no”), tuttavia non è una storia d’amore (non ancora), sono sicura che questo primo libro getta le basi per capire i personaggi & il contesto, non vedo l’ora di leggere il seguito.

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Il mio voto: 4/5

Em



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