Magazine Maternità

La filosofia del vasino

Da Wising
A che età si comincia ad abituare i bambini al vasino, avvisare quando scappa, veleggiando verso la libertà dal pannolino?
Adesso! O quasi, insomma.
Cioè intorno all'anno e mezzo, in modo da arrivare liberi e grandi al compleanno dei due anni.
Questo è ciò che mi riferiscono mamme pratiche, come mia sorella.
In realtà anche a due anni va benissimo, anzi più è grande e più facile sarà abituarlo.
Per cui inizieremo, con l'autunno.
Adesso siamo sulla teoria, cioè stiamo imparando a nominare gli eventi che intervengono nel pannolino.
Solo che concatenare azione e parole non è cosa banale, distinguere le poche parole a disposizione in modo esatto, neppure.
Per cui se noi alla parola "cacca" scattiamo in odorazioni scientifiche e preparazione cambio, come neppure al pit stop di formula1, in realtà Cigolino stava facendo solo esercizio di linguaggio o si stava confondendo con pappa. Lo stesso pappa, a volte significa papà o addirittura barbapapà.
Insomma sa 4 parole e quelle 4 vanno interpretate, calate nel momento.
Onestamente, non ho molto l'idea di come gestire il passaggio, se lui non mi aiuta a parole.
Di certo ho visto in giro vasini carinissimi, e non sarà difficile fargli accettare l'oggetto in sè.
Sappiate comunque che esiste un manuale (probabilmente più di uno) che trovate qui.
Che nel web si trovano pagine e pagine dedicate all'argomento, che pare tra i più vissuti dai genitori.
Anzi, ho scoperto che scattano vere competizioni: il mio ciccio ha imparato in un mese, un fenomeno!; no no è fenomeno il mio che ci ha messo solo due settimane e così via.
Oppure, se l'iter di educazione al vasino si fa lungo, ecco che riemerge la frustrazione di mammà, quella che viene fuori se mangia, cammina, parla meno o dopo gli altri.
Ricordarsi sempre che ogni bambino ha il suo tempo, per ogni cosa, esattamente come tutte le altre persone, è buona regola ed evita di angustiarsi su temi su cui noi genitori abbiamo pochissimo, se non nullo, potere.
Io li vedo quegli sguardi vagamente allarmati quando dico che Cigolino, 17 mesi, ancora non cammina da solo o non mangia un etto di pasta ogni sera.
E sono sguardi che mi dispiacciono, perchè ho la sensazione di avere di fronte una mamma da competizione, la mamma cioè che si sente appagata solo se il suo pupo risulta "vincente" su quelli degli altri.
La mamma non competitiva invece, è appagata quando vede il suo bimbo sereno, allegro, che si prende il suo spazio e il suo tempo per sperimentare. Quasi mai si è di una sola tipologia (competitiva/non-competitiva), ma come sempre l'equilibrio è questione di misura nell'uno e nell'altro senso.
Ahahhhahahah, sono quasi filosofica oggi, la filosofa del vasino.
Mi sto dunque preparando spiritualmente ad accettare senza batter ciglio piccoli guai da abbandono pannolino, piuttosto (e questa è la parte davvero difficile) esultare ad ogni utilizzo proprio del vasino.
Voi che tecnica avete usato?

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazines