Antica Grecia e Modernità, due realtà che appaiono completamente diverse e incompatibili tra loro. Se non per un sottile filo rosso che le lega, attraverso i secoli e gli avvenimenti che hanno portato l’uomo ha sviluppare il suo pensiero.
Ed è proprio questo ad essere il grande protagonista in questo lungo percorso, senza soste e sempre in crescendo che si sintetizza in una parola: filosofia.
Dagli albori nelle poleis ellenico con Socrate fino alla realtà “liquida” di Bauman, l’amore per il sapere ha sempre trovato nuove sfide da affrontare e negli anni si è rinnovato. Andando a toccare anche elementi della nostra vita quotidiana, perfino i fumetti: come “La filosofia di Topolino” di Giulio Giorello ed Ilaria Cozzaglio (Guanda, 2013), un saggio molto più profondo di quanto non sembri. Anche se rischia di perdersi un po’ troppo spesso.
Ci sono varie chiavi di lettura per comprendere il mondo che ci circonda, e una di queste passa senz’altro per le vignette che hanno divertito generazioni intere di persone. E quando si parla di fumetti dagli anni ’30 in poi del’ 900, il nome centrale è ovviamente quello di Walt Disney e dei suoi personaggi. Topolino in primis, e infatti gli autori partono proprio da lui e gli fanno indossare mille “vestiti” diversi per declinarlo nella realtà, sempre conservando il suo animo indagatore in ogni avventura.
Dal giornalista al cacciatore di fantasmi, passando per l’investigatore e mille altri mestieri, il topo più famoso degli Stati Uniti incarna alla perfezione il prototipo dell’uomo moderno che si pone ogni giorno di fronte al dubbio è cerca di risolverlo, escogitando nuove soluzioni. E a farlo scontrare con questi scenari furono i suoi grandi disegnatori, americani e italiani, novelli filosofi che sostituirono le parole dei trattati con le immagini e i baloons.
Descrivere le categorie dell’esistenza, riportando gli insegnamenti di nomi come Cartesio, Leibniz, Platone e molti altri attraverso l’esempio di uno dei personaggi inventati più incredibili del XX secolo è sicuramente affascinante, ma il rischio di perdersi è alto.
Per fortuna Giorello e la Cozzaglio riescono a dare al libro un tono umoristico ma molto preciso, raccontando la filosofia in modo decisamente innovativo e per nulla banale. Proiettando dubbi e teorie dei filosofi di ogni tempo sui protagonisti Disney.
Non è però un libro che si può leggere come un fumetto, si parla comunque di sapere e pensiero e capire quello dei vari Kant, Aristotele e Agostino non è certo una barzelletta. Ma grazie alla chiarezza degli autori, in una narrazione un po’ troppo macchinosa in alcuni capitoli, il lettore riesce a “destreggiarsi” nell’universo disneyano con i concetti dei grandi pensatori.
Una soluzione interessante, e pure di moda quella di calare la filosofia nel concreto e nel mondo contemporaneo, che stuzzica l’interesse di interessati o meno alla materia e pone l’accento sul topo, ops l’uomo, d’oggi.
Written by Timothy Disssegna