Oggi si conclude il compleanno della nostra Nazione. 150 anni di unione. Un unione che molti hanno messo e mettono in discussione, che ritengono sia solo formale ed economica. In questo anno, più che mai, si percepisce questa disomogeneità e mancanza di coesione. Proprio nell'anniversario dei 150 anni di una nazione sorta per liberare lo stivale dai "dittatori" stranieri e nostrani. In soli 2 anni (1859-1861) ci sono state battaglie che hanno visto unire territori e raggruppare popoli differenti che parlavano più di 40 lingue. L'Italia è stata fatta senza un vero popolo italiano, e questo è un dato di fatto. Ma in questi 150 anni si è venuto a formare uno spirito di fratellanza che molti ora metto in discussione, solo per motivi puramente ideologici. Non riuscirei ad immaginare un'Italia diversa, divisa in tre parti: nord, centro e sud. Forse la vedrei meglio come stato federale che esalti tutte le potenzialità e ottimizzi un Paese pieno di storia, cultura, e voglia di sviluppo.
Molti problemi sono da risolvere, sempre gli stessi, che alimentano questo animo di separazione pretestuosa che cancellano tutti gli anni di storia vissuti insieme. Cosa mi aspetto dal futuro? Che a voler credere nel nostro paese, siano le stesse persone che ci governano, non solo il popolo italiano.
«L'orgoglio ritrovato di un grande Paese» - Corriere della sera