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La fine del mondo secondo Sinister Film!

Creato il 23 dicembre 2012 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Se ne era cominciato a parlare già da diversi anni, tanto che Roland Emmerich, il tedesco trapiantato a Hollywood e specializzatosi in distruzioni della Terra su celluloide, ne ha immediatamente approfittato per mettere in piedi il suo 2012, interpretato nel 2009 da John Cusack e Amanda Peet… anche se, come era prevedibile, l’annunciata fine del mondo prevista dal calendario Maya per il 21 Dicembre 2012 non si è rivelata altro che una bufala.

Quelli della Sinister Film, da sempre attenti alla riscoperta su supporto digitale di vecchi

La fine del mondo secondo Sinister Film!
film di genere (e non solo), hanno pensato bene, però, di rispolverare diverse, rare pellicole incentrate sull’argomento, a cominciare da La fine del mondo, girato in bianco e nero, nel 1959, da Ranald MacDougall, partendo da un romanzo di M.P. Shiel.

Ne è protagonista Harry Belafonte nei panni del minatore di colore Ralph Burton, il quale, rimasto intrappolato per cinque giorni all’interno di una miniera, riemerge per scoprire un mondo devastato dalla bomba atomica e incontrare altri due sopravvissuti: i bianchi Sarah Crandall e Benson Thacker, rispettivamente con i volti di Inger Stevens e Mel Ferrer; senza immaginare, però, che i germi della discordia siano destinati a insinuarsi tra loro.

Perché, fondamentalmente, i circa novantacinque minuti di visione sfruttano l’idea di taglio fantascientifico al fine di costruire quello che, inizialmente film intimista sulla solitudine, arriva a toccare le sempre attuali problematiche razziali e interetniche.

Prendendo spunto da un racconto di Ward Moore, l’attore premio Oscar Ray Milland, invece,

La fine del mondo secondo Sinister Film!
dirige ed interpreta Il giorno dopo la fine del mondo, che, prodotto dalla mitica American International Pictures nel 1962, viene proposto in una special edition comprendente il mini-poster all’interno della confezione ed un’introduzione di Luigi Cozzi nei contenuti speciali, insieme al trailer originale ed alla colonna sonora separata, costituita da sedici tracce.

In questo caso, con un interessante cast che annovera la Jan Hagen di Cantando sotto la pioggia e il cantante attore Frankie Avalon, abbiamo una famiglia che, miracolosamente scampata alla distruzione nucleare di Los Angeles, si trova costretta ad organizzarsi al fine di ricavare un rifugio sicuro e sopravvivere ai superstiti che se ne infischiano della legge per abbandonarsi a ogni tipo di violenza.

Un inno su celluloide all’individualismo americano (quando ogni valore è messo in crisi, è giusto rispondere alla violenza con la violenza) che, nato in pieno periodo di Guerra fredda, non fatica, quindi, ad apparire influenzato dalla allora dilagante paura nei confronti del conflitto. Atomico.

Una visione decisamente più grottesca della fine del mondo la propone, di sicuro, Mutazioni, singolare operazione

La fine del mondo secondo Sinister Film!
concepita nel 1969 da Richard Lester in seguito autore, tra l’altro, del secondo e terzo Superman – traendo ispirazione da un testo teatrale di John Antrobus e Spike Milligan.

Anche qui si comincia dopo una guerra nucleare che ha devastato la Terra, ma solo per tirare in ballo uno strambo campionario di sopravvissuti nella città di Londra, tutti vittime di strane mutazioni genetiche.

Con un esordiente MartyFrankenstein Jr.Feldman e Dudley Moore tra gli attori, uno scenario altamente surreale in cui si susseguono protagonisti impegnati a trascorrere le proprie giornate cimentandosi in attività senza senso e una ragazza che, giunta al diciassettesimo mese di gravidanza, vive insieme ai genitori dentro un vagone della metropolitana in disuso.

Man mano che l’insieme non sembra discostarsi molto dalla maniera di far ridere tipica del gruppo comico dei Monty Python, costituitosi, casualmente, proprio nell’anno di uscita di questo film.

Infine, rimanendo sempre nel 1969 in ambito fantascientifico, ma cambiando argomento, segnaliamo un’ultima

La fine del mondo secondo Sinister Film!
prelibatezza proveniente sempre dal catalogo Sinister: Doppia immagine nello spazio di Robert Parrish.

Un’ora e quaranta circa di visione che prende il via dal momento in cui un razzo sonda inviato nei pressi del sole consente di scoprire l’esistenza di un pianeta simile al nostro sul lato opposto della stessa orbita.

Una scoperta che spinge gli Stati Uniti e il Consiglio Europeo per l’Esplorazione Spaziale, ovviamente, a inviare sul posto una spedizione congiunta che, dopo alcune settimane di volo trascorse in animazione sospesa, vede i due astronauti precipitare mentre si apprestano all’atterraggio.

E l’originalissima vicenda prosegue con il superstite che si ritrova, spaventato, sulla Terra, circondato da parenti, amici e autorità in cerca di spiegazioni… ma senza essere del tutto sicuro che quello che ha davanti sia il suo pianeta, nonostante lo rispecchi fedelmente.

Insomma, sullo schermo digitale casalingo, la fine del globo è appena cominciata!

Francesco Lomuscio


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