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La fine del romanzo?

Creato il 20 settembre 2010 da Gloutchov

La fine del romanzo?Leggevo sul web (n.d.r. perdonatemi ma il link si è volatilizzato e non riesco più a recuperarlo... eppure ce l'avevo tra i preferiti... ops, eccolo qua) che il romanzo ha i giorni contati, sta diventando obsoleto, vuoi per colpa della vita frenetica a cui siamo sottoposti tutti quanti e che non ci permette di dedicare tempo alla lettura, vuoi per l'avvento di internet che, gioco forza, ci ha abituati a un rapporto con la lettura più veloce e immediato.
Le riflessioni di questo articolo sono piuttosto interessanti e, lo ammetto, mi hanno fatto pensare parecchio. Attualmente, se ci guardiamo attorno, nelle librerie appaiono romanzi sempre più "grossi". Il migliaio di pagine viene sempre sfiorato... come se si volesse attirare l'attenzione anche con l'aspetto fisico del libro. I libri di mezza taglia diventano sempre più rari. Così come, sempre più rari diventano i libri che affrontano tematiche meno alla moda. C'è un boom di testi che parlano sempre delle stesse cose...

  1. Testi che analizzano la politica nazionale, la criticano, e soprattutto discorrono di Mafia e legami sommersi;
  2. Testi che affrontano l'horror mielato con storie d'amore tra razze (umana e vampiro, umana e licantropo, umana e... chi lo sa, aliena?);
  3. Testi che parlano di Thriller rivangando nella storia, mescolando le carte e trasformando ogni chiesa in una ambientazione fantasy di tutto rispetto;
  4. Polizieschi alla Elroy, con il poliziotto messo male, il criminale extralusso, belle allo sbando etc etc.


Sembra, a parte le solite critiche alle case editrici (che dopo un po' stancano), che il romanzo stia perdendo mordente. Ne parlano tutti. Solo il 40% degli italiani legge un libro all'anno. Un lettore forte legge per lo meno 9 libri all'anno (neppure uno al mese). I romanzi stanno diventando la cenerentola della narrativa in quanto, se si va a vedere le statistiche di vendita, al primo posto sono presenti i manuali (e le scansie di manualistica diventano sempre più ampie), con un bel mercato per i libri che insegnano addirittura a scrivere.Controsenso... la gente scrive ma non legge... ma è vero che la gente non legge? Possibile invece che la gente non legga libri? Possibile che ci sia una rivitalizzazione di una antica forma di narrativa... il racconto... che era stata dimenticata da parecchio tempo?
In effetti il racconto consente molta più libertà di movimento. Lo si inizia, lo si finisce... tutto nel ritaglio di tempo che la vita quotidiana ci concede, senza dover rimandare il proseguo della lettura a data da destinarsi. Potrebbe anche essere ma le antologie sono le cenerentole del mercato. Quindi... quali racconti vengono letti?
Internet è ancora una volta la risposta. Su internet prolificano siti dedicati alla scrittura. Sono migliaia, anzi, forse sono milioni... e ognuno di essi propone tantissimi racconti. Alcuni pregevoli, molti insignificanti, ma tutti con la caratteristica di poter essere letti al volo, nei ritagli di tempo.Anche l'avvento degli ebook reader potrebbe appoggiare questa tesi. Con questi apparecchi è persino più facile portarsi dietro i racconti, leggerli con comodo, costruire le playlist "personalizzate" dei racconti che desideriamo leggere... un po' come accade con i nostri lettori mp3 e, un po' come ha dimostrato il caro e bistrattato iTunes, che vende i brani singolarmente... e che ha messo un po' in ombra il concetto di "album musicale" preferendo l'economicità dell'acquisto dei singoli (n.d.r. i vecchi 45 giri...) e la creazione di playlist personalizzate (che possono poi essere diffuse via web, sempre grazie alla piattaforma iTunes... iTunes U, credo che si chiami così...).Pensateci... gli ebook sono solitamente molto più brevi dei romanzi classici. Si aggirano attorno le 150000 battute, le 20000 parole. Sono 120, 150 pagine. Romanzi brevi. Racconti lunghi. Chiamateli come volete. Difficile trovare ebook che raggiungano le dimensioni di un tomo come 'The Deathly Hollow' (n.d.r. l'ultimo di Harry Potter) a meno che non sia proprio la trasposizione elettronica dei libri pubblicati su carta.
Insomma... è possibile che stia rinascendo il racconto e che il romanzo stia perdendo mordente. Brevi racconti organizzati come noi preferiamo versus vecchi tomi con una sola storia interminabile e, non sempre, accattivante... che ne dite?
Mentre voi ci riflettete sopra, io ammetto di pensare a questa formula di antologia personalizzata come una possibile realtà... anzi, come una realtà già presente sul mercato... se vi ricordate, solo qualche giorno fa ho parlato di Quinta di Copertina e della sua collana Jukebooks.


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