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La fine della crisi

Creato il 09 febbraio 2013 da Lago72
Aspetto con ansia i prossimi mesi, quando, secondo parecchi addetti ai lavori, Monti in primis, dovrebbe inziare la ripresa economica: così, tanto per farmi quattro risate.
Mi piacerebbe tanto capire da quali analisi traggono queste profezie.
Si, globalmente ci sono paesi che possono fare da traino (paesi che, seppur con i loro grossi problemi, hanno una percentuale di cialtroni come classe dirigente notevolmente minore rispetto a noi, ed una sostanziale coesione di gran lunga maggiore che in Italia), ma la condizione del nostro paese è così malmessa che, francamente, non so quanto possano davvero incidere le riprese di altri Stati.
Aggiungiamo che, con ogni probabilità, dalle prossime elezioni uscirà fuori un governicchio fragile fragile che dovrà affrontare robetta quale il fiscal compact o il crollo del pil e la crisi profonda delle piccole e medie imprese (vero cardine della nostra economia ed invece dimenticate da tutti, partiti politici e sindacati in testa).
La mia idea è che gente come Visco o Monti o Draghi dicono la loro più per influenzare i mercati che perchè effettivamente credono alle loro affermazioni. Monti, oltre che i mercati, adesso deve influenzare anche l’elettorato, e quindi, come tradizione vuole, si è adeguato in fretta nella corsa a chi sia più effervescente nello sparare promesse ed idiozie varie. Magari con in braccio il cane o vicino ai suoi nipotini, che magari non vede quasi, ma fa molto “uomo come noi”.
E comunque, la tendenza è di spararle sempre più grosse, tanto, a boiata rinfacciata ci sarà il modo di rispondere negando anche l’evidenza. In questo, ci sono dei veri e propri maestri in giro.

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