La rampicante fioritura del dolore
smanioso attendo o come palliativo
del loto in dono l’oblio definitivo.
La lingua batte ancora proverbiale,
si scioglie, ma permane malintesa,
aliena, malgrado il suono familiare.
L’ambivalenza della biforcazione
induce il mauvais sang sornione
sempre, malgré lui, all’emersione.
Ribatto le obiezioni senza sosta,
ma di gomma è il muro che si oppone
al mio ostinarmi in direzione opposta.
Ad altro nacqui, a un altro mai svelato,
al coinvolgimento pieno sempre estraneo
ed il comune atteggiamento mai spontaneo.