Magazine Società

La flessibilità in uscita dal lavoro mette tutti d'accordo

Creato il 24 agosto 2011 da Jitsumu
La flessibilità in uscita dal lavoro mette tutti d'accordoC'è un tema inerente alla manovra bis dibattuta in questi giorni alle Camere che vede i "cari" deputati tutti d'accordo. I nostri mille parlamentari si stracciano le vesti chi per difendere Province e Comuni, chi per la tassa patrimoniale sui redditi alti, ma all'orizzonte non si intravede nessuno fare la voce grossa contro quello che, a mio avviso , appare il fiore all'occhiello dell'opera di sabotaggio della democrazia e della Costituzione che è in atto in Italia così come altrove nel mondo cosiddetto avanzato con la scusa della crisi: l'attacco ai diritti dei lavoratori. Complice il dualismo del nostro mercato del lavoro, che vede i lavoratori protetti da una parte e i precari dall'altra, i dipendenti delle imprese con più di 15 dipendenti (quelle che applicano l' articolo 18) e quelli delle piccole e piccolissime che lo Statuto non sanno neanche cosa sia, la nostra classe politica sta sfruttando tale contrapposizione (oramai anche generazionale) per un livellamento verso il basso dei diritti, consentendo, attraverso un articolo inserito nel decreto, la possibilità per gli accordi aziendali di derogare all'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, e consentendo quindi anche (e soprattutto) il licenziamento senza il fino ad ora indispensabile requisito della "giusta causa". Finalmente così la nostra classe dirigente vedrà realizzata quella "flessibilità in uscita" dal lavoro tanto sognata dalla Confindustria.Continua inesorabile anche da noi il processo globale che vede calmierare diritti e salari, affiancandoli sempre più alle zone del mondo in cui il lavoro è semplicemente schiavitù (alrimenti poi Marchionne delocalizza no?!).Che l'abrogazione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori avvenga così, con poche righe di decreto inserite di soppiatto, è un fatto osceno.Come giustamente osserva Maurizio Zipponi, responsabile lavoro e welfare dell'Idv, in un'intervista a il Fatto Quotidiano:"Se uno può licenziare, quella diventa la tentazione, la via più facile, o addirittura la via obbligata, visto che il Governo non indica altre strade. Stiamo andando verso una fase di crisi, le imprese sono in difficoltà, la manovra strangolerà i consumi e la liquidità delle aziende, e il governo mette a punto un provvedimento che agevola la possibilità di mandar via le persone. Così facendo è come aprire la gabbia di un serial killer e lasciare dentro una pistola carica''.In Italia i giovani under 35 senza lavoro sono 1.183.000. Il Belpaese segna dunque record negativo nell'Ue per disoccupati tra 15 e 24 anni: al 29,6%. E la crisi del mercato del lavoro italiano non riguarda soltanto i giovani. Il Rapporto di Confartigianato mette in luce un peggioramento della situazione anche per gli adulti. La quota di inattivi tra i 25 e i 54 anni arriva al 23,2%, a fronte del 15,2% della media europea, e tra il 2008 e il 2011 e' aumentata dell'1,4% mentre in Europa e' diminuita dello 0,2%. In questo quadro la deroga all'art.18 inserita nella manovra finanziaria avrà l'effetto di un fiammifero acceso gettato sulla benzina.

By Jitsu Mu L'articolo è liberamente riproducibile a condizione che venga citata la fonte attraverso un link all’articolo

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :