La geoingegneria ufficiale è un imbroglio! E’ un inganno per tante ragioni che abbiamo già più volte illustrato, ma è necessario qui ribadire alcuni concetti.
La geoingegneria canonica presenta come progetti quelle che sono devastanti operazioni eseguite ormai da decenni. Inoltre essa si riferisce a rarissime sperimentazioni in siti circoscritti, laddove la distruzione ambientale è perpetrata su scala pressoché planetaria, grazie al massiccio impiego dell’aviazione civile, come fu suggerito dal funesto Edward Teller. I carburanti aeronautici, infatti, sono la chiave di volta: l’uso di combustibili per aeromobili, opportunamente adittivati, consente di disperdere nella biosfera, con copertura gloabale, composti chimici con i fini più diversi.
Recentemente il deputato del Movimento Cinque stelle, l’ingegner Mirko Busto, ha provato ad evocare, a nostro parere, il problema della biogeoingegneria illegale, ma con quella timidezza ed ambiguità cui sono preferibili il silenzio. L’onorevole Busto non ha né evitato i soliti proditori e volgari attacchi dei negazionisti né ha affrontato la questione in modo corretto ed esaustivo, nascondendosi dietro il dito (molto sottile) dell’ingegneria climatica intesa come un insieme di programmi (sic) ancora tutti (o quasi) da definire nelle loro sfaccettature e nelle loro conseguenze. [1]
Non solo, Busto ha avallato la logora fandonia dei cambiamenti climatici provocati dai gas serra, senza inquadrare il tema nell’interazione tra fenomeni naturali e pesanti interventi di modificazione meteorologica e climatica. Molto più rigoroso è, invece, l’approccio del Dottor Paolo De Santis che spiega che cosa si deve intendere per “effetto atmosfera” e come la geoingegneria riconosciuta sia una gigantesca, vergognosa truffa.
Gli atteggiamenti ondivaghi e titubanti di fronte a situazioni scabrose sono più nocivi che inutili. Sappiamo che non è facile essere netti ed espliciti, ma non abbiamo alcuna intenzione di ingrossare le schiere degli ignavi cui Dante riserva una pena davvero piuttosto sgradevole.
[1] Tra gli “argomenti” addotti dai disinformatori, tra cui Alessandro Martorana, per “smentire” le pur titubanti riflessioni dell’ingegner Busto, spicca l’assunto secondo cui test in loco di manipolazione atmosferica sono impossibili, poiché vietati dalle convenzioni internazionali. E’ palese che Martorana non sa leggere o finge di non saper leggere: infatti è vero che gli accordi internazionali proibiscono de iure interventi sul clima, ma al tempo stesso tali intese contemplano un’infinità di sfacciate deroghe. Sono eccezioni che permettono de facto tutto ed il contrario di tutto.
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