Magazine Cinema
Regia: Luca MinieroInterpreti: Claudio Bisio, Angela Finocchiaro, Alessandro SianiFotografia: Paolo CarneraMontaggio: Valentina Mariani
Strano ma vero, con il film di Miniero si esce dal cinema col sorriso sulle labbra, merito sopratutto di chi non è andato sicuramente alla pretesa nè alla ricerca del capolavoro e s'è trovato sullo schermo una commedia intelligente, ben costruita, pronta ad accelerare sul grottesco quando serve per far risaltare al meglio l'effetto comico (le scene si sprecano: la gag della carrozzina, i preparativi pre-partenza di Bisio, la superba ed esilarante carrellata nel "ricostruito" quartiere di Castellabbate dove si inscena una cinematografica rappresentazione dei luoghi comuni del Sud Italia).
Questo tipo di film vuole l'esaltazione dei buoni sentimenti, per poi invece innalzarsi dalla media dei prodotti/paccottiglia nostrani (nonostante si tratti di un remake francese, l'originale idea spetta a loro) con una sceneggiatura briosa, asciutta e piena di battute se non memorabili quanto meno simpatiche ("Sud Italia? Ma tipo Bologna?", "Andiamo in un posto bellissimo, Chateaux de la Baix", "E adesso cos'ha detto sto tipo? Eh, dottò, questa non l'ho capita nemmeno io"). Roba che, anestetizzati da anni e anni ricorrenti di gag scatologiche e doppi sensi penosi, ci risulta persino inaspettata.
L'andamento della storia riprende sostanzialmente quella della già citata pellicola transalpina inclusi gli spaesamenti linguistico/dialettali, la caratterizzazione "a macchietta" degli autoctoni coi quali il protagonista si scontra e poi incontra, l'abile gioco di riappropriazione dei clichè ad uso comico, equilibrando e smorzando i toni (per ogni campano che urla, gioca a calcio e beve caffè c'è un lombardo che fa le ronde, non dice parolacce e si mette il corsetto antiproiettile). Il finale poi, si fa portatore di una morale antiretorica e antimoralista. Dopo tutta la merda che ho gettato "meritatamente?!?" contro il cinema nazionale salvo questa pellicola dall'oblio di tenebre attendendo a malincuore l'arrivo all'orizzonte degli stronzissimi cinepanettoni del cazzo.
jamme ja!
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