Fontana monumento dedicata al più grande poeta di Roma Giuseppe Gioacchino Belli, situata nella omonima piazza nel quartiere di Trastevere.
Realizzata per sottoscrizione popolare promossa da un apposito comitato presieduto da Domenico Gnoli. L’opera viene eseguita nel 1913 dallo scultore siciliano Michele Tripisciano che rinunciò al proprio compenso.
Il poeta poggia la mano destra su una ricostruzione della spalletta del ponte Fabricio, riconoscibile per la presenza di una delle erme quadrifronti che lo caratterizza; la mano sinistra appoggiata al bastone (al momento della realizzazione era un bastone vero, ma fu sottratto ben otto volte in quanto ambito souvenir, da far decidere la pubblica amministrazione di porne uno in ferro e, perfino, a cementarlo.) mentre Il basamento reca dei rilievi con la personificazione distesa del Tevere (in direzione di viale Trastevere) con la Lupa ed i Gemelli.
Le fontane che si trovano nelle parti laterali del monumento, sollevate di tre gradini, sono simmetriche e gemelle, formate ciascuna da una bella vasca trilobata in marmo con bordo modanato, nella quale un mascherone barbuto, appoggiato su una mensola e con al centro due ampie volute, versa un getto d’acqua. I mascheroni raffigurano la “Poesia” (sul lato verso il Tevere) e la “Satira”.
Sul lato opposto del monumento una scena che raffigura la statua parlante di “Pasquino” attorniata da popolani.