di Antonio di Pietro. In qualsiasi Paese del mondo, con governi tecnici, politici, istituzionali e di qualsiasi altro tipo, il Ministro Elsa Fornero avrebbe già rassegnato le dimissioni e il presidente del Consiglio le avrebbe prontamente accolte. La professoressa Fornero dovrebbe dimettersi prima di tutto perché ha presentato un compito pieno di strafalcioni, il peggiore dei quali lascia senza reddito 400 mila persone. Sono sicurissimo che lei boccerebbe uno studente che arrivasse agli esami con una simile prova. Bene, si ricordi che per le persone serie è un obbligo essere severe con se stesse prima e più che con gli altri. Il ministro dovrebbe presentare le sue dimissioni anche perché in questi mesi ha fatto il possibile per confondere le acque: ha sparato cifre a vanvera, le ha confermate, poi le ha smentite, alla fine ha ammesso l’errore ma senza mai decidersi a quantificarlo. Si è comportata esattamente come avrebbe fatto al suo posto Berlusconi, usando gli strumenti tipici non dei tecnici ma dei guitti. Il ministro se ne dovrebbe andare, infine, perché quando ieri l’Inps ha diffuso quelle cifre sul numero reale degli esodati, invece di confermarle o smentirle, ha fatto sapere che era furiosa con l’Inps, reo di aver rotto un vincolo di omertà semplicemente inimmaginabile tra persone, istituzioni ed enti che dovrebbero servire lo Stato e la collettività. E’ sin troppo evidente che delle due l’una: o quelle cifre sono sbagliate, e allora deve dimettersi il presidente dell’Inps, o sono giuste e in questo caso la permanenza al ministero del Lavoro della signora Elsa Fornero è uno scandalo degno del peggior Berlusconi. Non capisco come il Parlamento, dopo aver votato - ad esclusione di noi dell’IdV - leggi che stanno portando alla miseria i lavoratori e i pensionati, senza produrre nessun vantaggio per l’economia del Paese, possa ora accettare anche l’arroganza di questo ministro che, dopo aver combinato un disastro di simili proporzioni, fa finta di nulla e continua come prima e peggio di prima.
Magazine Opinioni
di Antonio di Pietro. In qualsiasi Paese del mondo, con governi tecnici, politici, istituzionali e di qualsiasi altro tipo, il Ministro Elsa Fornero avrebbe già rassegnato le dimissioni e il presidente del Consiglio le avrebbe prontamente accolte. La professoressa Fornero dovrebbe dimettersi prima di tutto perché ha presentato un compito pieno di strafalcioni, il peggiore dei quali lascia senza reddito 400 mila persone. Sono sicurissimo che lei boccerebbe uno studente che arrivasse agli esami con una simile prova. Bene, si ricordi che per le persone serie è un obbligo essere severe con se stesse prima e più che con gli altri. Il ministro dovrebbe presentare le sue dimissioni anche perché in questi mesi ha fatto il possibile per confondere le acque: ha sparato cifre a vanvera, le ha confermate, poi le ha smentite, alla fine ha ammesso l’errore ma senza mai decidersi a quantificarlo. Si è comportata esattamente come avrebbe fatto al suo posto Berlusconi, usando gli strumenti tipici non dei tecnici ma dei guitti. Il ministro se ne dovrebbe andare, infine, perché quando ieri l’Inps ha diffuso quelle cifre sul numero reale degli esodati, invece di confermarle o smentirle, ha fatto sapere che era furiosa con l’Inps, reo di aver rotto un vincolo di omertà semplicemente inimmaginabile tra persone, istituzioni ed enti che dovrebbero servire lo Stato e la collettività. E’ sin troppo evidente che delle due l’una: o quelle cifre sono sbagliate, e allora deve dimettersi il presidente dell’Inps, o sono giuste e in questo caso la permanenza al ministero del Lavoro della signora Elsa Fornero è uno scandalo degno del peggior Berlusconi. Non capisco come il Parlamento, dopo aver votato - ad esclusione di noi dell’IdV - leggi che stanno portando alla miseria i lavoratori e i pensionati, senza produrre nessun vantaggio per l’economia del Paese, possa ora accettare anche l’arroganza di questo ministro che, dopo aver combinato un disastro di simili proporzioni, fa finta di nulla e continua come prima e peggio di prima.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
La chiesetta di Roslin e il Castello, o di tutto ciò che non ha detto Dan Brown…
…. non ha detto che la chiesetta è un capolavoro bellissimo, intarsiato come nessuna costruzione gotica (purtroppo all’interno non si possono fare foto),... Leggere il seguito
Da Rosebudgiornalismo
ATTUALITÀ, CULTURA, SOCIETÀ -
Referendum Grecia: cosa succede se vince il sì, cosa succede se vince il no
Il Messaggero analizza cosa potrebbe accadere dopo il referendumAl di là delle rassicurazioni, il timore è l’effetto contagio per la crisi in Grecia. Leggere il seguito
Da Andrea86
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
La seconda ondata
Intervista di Peter Jellen. della Rivista Online "Telepolis", a Robert Kurz, del 18 e 19 luglio del 2010 Peter Jellen: Mr. Kurz, negli ultimi tre anni, la... Leggere il seguito
Da Francosenia
CULTURA, OPINIONI, SOCIETÀ -
Freedom Flotilla e la vergogna d’Israele
mcc43In solidarietà con quei cittadini israeliani la cui onorabilità è quotidianamente sfigurata dalle azioni illegali e dalle manipolazioni dell’informazione... Leggere il seguito
Da Maria Carla Canta
MEDIA E COMUNICAZIONE, POLITICA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ -
Speciale crisi greca (1)
Il primo ministro greco Alexis Tsipras, nella notte di venerdì, ha indetto e programmato un referendum per il 5 luglio prossimo, al fine di far esprimere... Leggere il seguito
Da Vincitorievinti
ECONOMIA, POLITICA ITALIA, SOCIETÀ -
Per quella parte di Greci "ritardati" che solo ora si mettono in coda allo...
Beh...pensavo peggio... ;-) FTSE MIB a -4,4% DAX a -3,8% ed euro/usd ad 1,1091.... Sul caso Grecia si potrebbe parlare all'infinito: al di là dei discorsi sui... Leggere il seguito
Da Beatotrader
ECONOMIA, SOCIETÀ






