Magazine Poesie

La fortuna e la pietà

Da Cinabro

temerario nel colpire ogni cosa che si sveglia

rincorro polvere invisibile

curioso da quanti passano a mordersi le mani

dopo aver tolto l'onore di amare

Una cassa di pietra liquida

come regalo di natali presenti

dove far nuotare speranze inopportune

e senza una moneta a farsi pagare

E' sempre un tempo malvagio

quello che ci porta lontano al momento giusto

una irriverente mania di volersi trovare

il giorno dopo su scale di marmo

ma guarda lontano oltre siepi di scintille d'acqua

Mentre una donna si lascia amare

da serpenti che sibilano alle orecchie

E' un giorno come gli altri

non ha invitati ne maestri d'arme

solo vuoti posti in piedi

ad attender miglior pietà


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