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La forza del cuore e gli occhi della tigre.

Creato il 27 agosto 2010 da Fathersnake
Ripensando alla gara di Vische di ieri, conclusa come tante altre a metà classifica, mi sono reso conto di averla iniziata più con la paura di far male che con la voglia di far bene. L'ho subìta, non corsa.
E' questo, per me, da mesi, un periodo di stasi. Salvo occasionali exploit, i tempi al chilometro continuano ad essere inchiodati dove stanno: un pb di 4.19, poi più nulla. Eppure l'allenamento e l'impegno in esso non mancano.
Allora che manca? La risposta che mi sono data è che quello che ha latitato è stato il CUORE, e la voglia di stupire me stesso. E il CREDERCI sempre e comunque. Perchè quando la testa si riempie di troppi pensieri (fa troppo caldo, ciò male qui, è una gara troppo veloce, troppo in salita, troppo sterrata, con troppi segnali stradali ed il sindaco del paese dove si corre mi è antipatico)  si svuota della pura gioia di correre.
Se io penso di essere "uno da 4.30 al chilometro"  i risultati rispecchieranno inesorabilmente tale convinzione.
Rispetto alle prime gare si è perso per strada il gioco, che fa di un runner un cavaliere errante e della gara un drago da sconfiggere.
 Manca la voglia ed il divertimento di mettersi in gioco e di accettare le conseguenze di ciò, qualunque esse siano.
Ok. Mi sono psicanalizzato per bene.
Domenica correrò ad Albenga.
Vedrò la gara con gli occhi della tigre.
Buone corse.

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