“Provate a pensare a una esperienza di bellezza. Come vi sentivate davanti a quel fiore, o su quella spiaggia davanti a un mare d’incanto, o ascoltando quella musica, o assimilando l’architettura perfetta di una poesia? Io direi in questo modo: vi sentivate in pace, vi sentivate aperti all’esperienza . Vi sentivate anche, forse, vulnerabili. Non nel senso di deboli, ma disarmati, senza dovervi difendere da nulla, senza ergere barriere di alcun tipo. Vi eravate arresi, sì, ma alla bellezza. Soprattutto, vi sentivate felici. Immaginate dunque di sentirvi in questo stato. Avreste allora voglia di vendetta, di rivalsa, di ostilità o discriminazione? Penso proprio di no.”