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La forza evocativa della musica nello spettacolo "Vorrei tornare indietro per un momento", a cura dell'Associazione Familiari Alzheimer di Pordenone

Creato il 23 giugno 2013 da Gaetano61

"Vorrei tornare indietro per un momento
ma il tempo non si ferma, corre lontano,
io stringo forte a me la piccola mano
che un giorno mi accarezzava
e da quel giorno i miei ricordi li dedico a te."
Con queste parole tratte dalla canzone "Il Tuo Mondo", cantata da Claudio Villa e uscita nel 1969, è iniziato lo spettacolo, ieri pomeriggio, alla Villa Correr Dolfin di Porcia, "Vorrei tornare indietro per un momento" - Racconto in e con la musica per emozionare chi lo vive e chi lo ascolta, ideato e diretto dalla musicista e musicoterapista Loredana Boito, a cura dell' Associazione Familiari Alzheimer Pordenone Onlus. E devo dire che è stato semplicemente bello esserci.  Lo spettacolo si è snodato tra musica e racconto, i racconti di vita di chi ha vissuto la propria giovinezza negli anni quaranta in un ambiente contadino, che ha attraversato gli anni della guerra, che ha ricevuto la dichiarazione d'amore del giovane (che poi sarebbe diventato l'uomo della sua vita) come oggi non si fa più (presentandosi al padre della ragazza con una richiesta solenne), una giovane ragazza che ha poi fatto le valigie per andare "a servizio" lontano da casa per formare la "dote", in contesti cittadini per molti aspetti diversi da quello d'origine, e con i conseguenti non facili sforzi di adattamento. Al racconto si è affiancata, valorizzandolo, e a sua volta fornendo spunto per ulteriori ricordi e racconti in uno scambio fecondo, la musica, con le canzoni espressione della tradizione popolare e di un periodo di tempo che arriva fino ai primi anni sessanta:  "Marina", "Non ho l'età", "Monte Canino", "Andiamo a mietere il grano", "Trieste mia", "Luva fogarina". Ma, dallo spettacolo, è emersa soprattutto la forza evocativa della musica, capace di far riemergere storie passate e di farle rivivere con un'emozione che non ha pari. Protagonisti dello spettacolo sono state persone che attraversano una difficoltà cognitiva e alcuni volontari dell'associazione, anche qui in uno scambio di "competenze" che alla fine ha messo tutti sullo stesso piano, valorizzando ciascuno, come è il caso della "voce narrante", diventata "maestra di ballo" per i volontari (a partire dal sottoscritto) alquanto imbranati alle prese con i passi di danza: alla fine non si sa bene "chi a bisogno di chi", e questo aspetto è la vera forza del rapporto che si è creato all'interno di questo collettivo, sapientemente coordinato dalla  musicoterapista Loredana Boito, con il prezioso accompagnamento, alla chitarra, di Enrico da Trieste.

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